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Al CAB apre un nuovo servizio, un ambulatorio dedicato ai Disturbi del Comportamento

Al CAB apre un nuovo servizio, un ambulatorio dedicato ai Disturbi del Comportamento
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Alimentare (DCA): un team multidisciplinare, composto da psichiatri, psicologi e dietisti, guidato dal dott. Gianluigi Mansi, Responsabile del servizio DCA presso IRCSS E. Medea di Bosisio Parini.
Abbiamo intervistato il dott. Paolo Godina, Direttore di CAB polidiagnostico, che con la nascita di questo nuovo servizio realizza un importante progetto, immaginato per anni.

Dott. Godina, cosa l’ha spinta a realizzare questo nuovo ambulatorio?

Mi occupo di nutrizione da quasi vent’anni, mi sono sempre interessato di disturbi del comportamento alimentare. Soffrire di un disturbo alimentare può avere gravi conseguenze di salute e sconvolge la vita della persona che ne soffre e di chi le sta vicino. La diffusione di tali patologie è accelerata negli ultimi anni e per esperienza sono convinto che seguire chi ne è colpito richiede grande impegno e professionalità, ma soprattutto il lavoro congiunto di psicologi, psichiatri e dietisti. Per questo motivo ho sempre voluto coinvolgere professionisti che avessero esperienze specifiche, potessero attivare un servizio dedicato presso le nostre strutture e che in particolare potessero lavorare in équipe.

Quali sono le patologie più diffuse e quali le cause?

L’alterazione delle abitudini alimentari e l'eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo sono atteggiamenti sempre più diffusi, soprattutto tra i giovani e gli adolescenti, in particolare di sesso femminile.
Le patologie più note sono l’anoressia e la bulimia, ma vi sono numerose altre condizioni come il binge-eating e la sindrome da alimentazione notturna. Anche l’obesità può essere configurata come un disturbo del comportamento alimentare. Le cause scatenanti non sono note, ma certamente la predisposizione genetica e i fattori di rischio ambientali svolgono un ruolo determinante.

Le statistiche dicono che l’età di esordio dei disturbi alimentari è compresa tra i 12 e i 25 anni, ma cosa può essere fatto per intervenire in tempo?

Sì, la fascia di età più coinvolta è quella, tuttavia l’insorgenza delle patologie può essere anche tardiva e avvenire dopo i 30 anni.
E’ molto importante riconoscere precocemente i segnali che possono far sospettare un disturbo dell’alimentazione per cercare di prevenirlo. Tuttavia, l’accertamento di tali patologie è complesso e la diagnosi deve essere fatta dallo psichiatra o dallo psicoterapeuta. Il tema della prevenzione è un tema scottante e abbiamo poche armi. Quello che possiamo fare è informazione, educazione e sensibilizzazione. Per questo motivo anche sui disturbi del comportamento alimentare nei prossimi mesi terremo delle serate informative rivolte alla popolazione e un incontro formativo rivolto ai medici.

E così è nato l’ambulatorio DCA del CAB…

Sì, il nostro territorio non offre grandi servizi per la cura di persone con disturbi del comportamento alimentare. Al CAB da anni avevamo il progetto di offrire un servizio strutturato, basato su di una équipe composta da professionisti con una grande esperienza nell’ambito dei disturbi dell’alimentazione. Quando si è presentata la possibilità di avere al CAB il Dr Gianluigi Mansi, noto e stimato psichiatra, nonché amico, non abbiamo esitato, abbiamo colto l’occasione e con lui abbiamo condiviso il progetto e attivato l’équipe multidisciplinare (psichiatra, psicoterapeuta e nutrizionista). Grazie a questa nuova preziosa collaborazione, al CAB è possibile ricevere la consulenza di un gruppo di professionisti, esperti e abituati a lavorare in team, secondo un approccio multidisciplinare.

 

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