Tra cinema e teatro è sempre il teatrino della politica a tenere il palco LA FINESTRA DEL GIOVEDI'

Prima di congedarsi dai lecchesi e magari provando a uscire dalle quinte, dalle solite stanze perchè il sindaco Virginio Brivio e l'assessore Corrado Valsecchi in primis non regalano ai lecchesi un guizzo di fantasia e di concretezza portando in Consiglio comunale una proposta da approvare all'unanimità e da lasciare come pacco dono ai prossimi amministratori. Quali che siano. 

Tra cinema e teatro è sempre il teatrino della politica a tenere il palco LA FINESTRA DEL GIOVEDI'
Pubblicato:

A costo di passare per menatorrone rimetto il dito nella piaga della mancanza di spazi pubblici in città. E' tutto un ricorrere luoghi disponibili ad accogliere il ventaglio di manifestazioni e incontri, particolarmente frequenti e anche qualificati che vanno caratterizzando questa stagione. Conosciamo per filo e per segno l'iter della pratica del Teatro della Società e abbiamo imparato a memoria che il provvedimento di chiusura ci ha salvato dall'amianto. In tempi di coronavirus e di invocata prevenzione ci rallegriamo per l'attenzione e la lungimiranza. Ma è possibile che in Cina tirino su un ospedale enorme in 10 giorni e noi non si riesca ripristinare "il Sociale" in un lustro?

Tra cinema e teatro è sempre il teatrino della politica a tenere il palco

Si può vivere con il   cartellone stagionale distribuito a destra  e a manca, tuttavia il teatro chiuso in piazza Garibaldi è un pessimo biglietto da visita per chi approda in centro. Cento metri più avanti il Tintoretto ha trionfato ma non si può vivere di sola "Annunciazione". E tantomeno di annuncite. Che dire poi delle sale cinematografiche che ci vedono ridotti alla stregua di Morterone, mentre altrove fioriscono multisale in centri ben più piccoli di Lecco. Le ragioni sono molteplici e chiamano ugualmente in causa pubblico e privato e quella difficoltà a promuovere investimenti che ci ha già fatto perdere molti treni.

Butto lì una ipotesi raccolta in questi giorni: l'ex cinema Marconi di via Dante, nel cuore di Lecco, pare venga via per un prezzo stracciato e possa essere trasformato in poco tempo in un luogo da 1000 posti. Una manna considerando che anche la prossima campagna elettorale servirà a mettere a fuoco le lacune del nostro borgo che rischia di rimanere eternamente tale nonostante la spinta di Alessandro Manzoni.

Prima di congedarsi dai lecchesi e magari provando a uscire dalle quinte, dalle solite stanze perchè il sindaco Virginio Brivio e l'assessore Corrado Valsecchi in primis non regalano ai lecchesi un guizzo di fantasia e di concretezza portando in Consiglio comunale una proposta da approvare all'unanimità e da lasciare come pacco dono ai prossimi amministratori. Quali che siano.

Marco Calvetti

Seguici sui nostri canali