Elezione diretta del presidente della Repubblica, Piazza: "Essenziale come l'autonomia"

La proposta avanzata è quella di un referendum popolare per l’elezione diretta del presidente della Repubblica, con una riforma costituzionale destinata a modificare la nostra forma di governo

Elezione diretta del presidente della Repubblica, Piazza: "Essenziale come l'autonomia"
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“Un referendum popolare per l’elezione diretta del presidente della Repubblica, con una riforma costituzionale destinata a modificare la nostra forma di governo”: questa la proposta di legge costituzionale depositata in Cassazione lo scorso 20 giugno dall’associazione Nuova Repubblica - Eleggiamo il presidente, che ieri ne ha illustrato i contenuti in un incontro pubblico a Palazzo Pirelli.

Elezione diretta del presidente della Repubblica

Alla serata hanno preso parte, tra gli altri, il consigliere regionale Mauro Piazza (coordinatore regionale dell’associazione), il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi e il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Gianluca Comazzi. A intervenire come relatori Massimo Corsaro (ex parlamentare e assessore regionale) e il presidente di Nuova Repubblica Giovanni Guzzetta. A moderare la serata Anna Maria Pignatti Morano, coordinatrice milanese dell’associazione.

Mauro Piazza

“Palazzo Pirelli è il luogo più adatto per affrontare questo tema decisivo" ha affermato Piazza.  "Difatti, da presidente della Commissione Speciale Autonomia sto partecipando al percorso che porterà la Lombardia a ottenere una maggiore indipendenza dallo Stato. Si tratta di un passaggio essenziale, come quello che Nuova Repubblica sta avviando per ottenere una riforma costituzionale che consenta ai cittadini di eleggere direttamente il presidente della Repubblica”.

I cambiamenti storici

Pieno sostegno anche da parte di Gianluca Comazzi, per il quale “il contesto sociale in cui si trova oggi l’Italia è molto diverso da quello di 70 anni fa, quando i Padri costituenti furono mossi dall’esigenza di scongiurare svolte autoritarie. Ora, il presidenzialismo rientra a pieno titolo nell’alveo della democrazia rappresentativa. La lunga gestazione per la formazione del governo Conte è l’ultimo esempio di un sistema in affanno. Cambiare schema potrebbe essere una svolta storica”.

Il presidente Alessandro Fermi

Anche per il presidente Fermi “è necessario recuperare il contatto tra il presidente eletto e gli elettori, che non a caso è la caratteristica principale dei sistemi presidenziali. Tale assetto offre agli elettori la possibilità di esercitare il diritto di voto in maniera consapevole e razionale. Oggi c’è bisogno di dare questa maggiore consapevolezza per riavvicinare i tanti che non votano”.

 

La proposta di legge

A entrare nel merito della proposta di legge è statoMassimo Corsaro, che paragona l’eventuale nascita del sistema presidenziale a quella dell’attuale ordinamento: “la nostra stessa Repubblica è nata da una scelta popolare, con lo strumento del referendum che l’ha vista prevalere sulla monarchia. Ebbene - ha concluso -, anche il presidenzialismo deve scaturire dalla volontà dei cittadini, che in maniera libera e spontanea dovranno esprimersi con una consultazione popolare che (in caso di vittoria) darebbe il via a un percorso di modifica costituzionale”.

 

Giovanni Guzzetta

A conclusione dell’evento, il presidente di Nuova Repubblica Giovanni Guzzetta ha chiarito che “sarà una battaglia complessa, per la quale abbiamo bisogno del sostengo di tutti. Sarà importante far conoscere il nostro progetto a più persone possibile e raccogliere tutte le 50mila firme necessarie. Sono convinto che se i cittadini saranno debitamente informati sulla natura del nostro progetto, ci sosterranno con convinzione”.

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