Bocciato il Governo gialloverde: strascichi anche in Consiglio a Lecco

Riva rilancia l'hashtag #ilmiovotoconta. Intervento del capogruppo Pd Gattari

Bocciato il Governo gialloverde: strascichi anche in Consiglio a Lecco
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Dopo le reazioni a caldo di ieri dei politici lecchesi e l'incredibile presa di posizione del primo cittadino di Cisano che ha "convocato" il presidente della Repubblica Mattarella, la bocciatura del Governo gialloverde ha avito strascichi ieri sera anche durante il Consiglio Cominale di Lecco.

Bocciato il Governo gialloverde. Riva: #ilmiovotoconta

Il consigliere comunale pentastellato Massimo Riva ha raccolto l'invito del suo capo politico Luigi di Maio che sul blog dei 5 stelle aveva scritto "Adesso è il momento della mobilitazione. Mettete il tricolore alla vostra finestra e inondate i social di messaggi di orgoglio italiano usando l'hashtag #IlMioVotoConta. Noi al governo ci andremo. Questa è una promessa".  Riva quindi ha portato la "mobilitazione" in sala consiliare a Lecco

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La posizione del Pd Lecchese

Questo invece l'intervento del capogruppo Pd Vittorio Gattari

“A nome del Partito Democratico ci tengo ad intervenire sulla grave crisi che sta attraversando il Paese, ma lo farò con un intervento che tocca molto di più l’aspetto istituzionale della questione, anziché quello politico. Non spetta a quest’Aula discutere del programma del nuovo Governo, se si è a favore o contro l’Unione Europea o la moneta unica, ma credo sia invece assolutamente importante, se non sacrosanto, ribadire in quest’Aula del Consiglio Comunale, la sede quindi istituzionale più rilevante della nostra città, la centralità e l’importanza delle Istituzioni.Nelle ultime settimane abbiamo assistito a un tentativo di svicolamento delle prassi e regole Costituzionali per la formazione di un nuovo Governo, ma è soprattutto nelle ultime ore che si è superato ogni limite. Ciò che è avvenuto ieri, con il tentativo di imposizione ad un Presidente della Repubblica non solo di Presidente del Consiglio ma di un’intera squadra di Ministri, non solo va oltre ciò che la Costituzione consente, ma oltre qualsiasi rispetto istituzionale. Mentre il Presidente incaricato era a colloquio con il Capo dello Stato, Salvini lo stava contemporaneamente attaccando in diretta tv. Arrivare addirittura a chiedere la messa in stato d’accusa per il Presidente della Repubblica, come è stato fatto in queste ore, significa non solo non aver letto la Costituzione, ma soprattutto non dare peso alle parole che si usano e non avere rispetto per le massima istituzione del Paese. Penso che da un luogo istituzionale come questo, debba arrivare la nostra più ferma solidarietà al Presidente della Repubblica, garante della Costituzione e dell’interesse nazionale, e la più ferma condanna verso ogni forma di delegittimazione e attacco politico alle Istituzioni democratiche di questo Paese. Ripeto: non è mia intenzione entrare nel dibattito politico, che le nostre idee siano diverse da quelle dei nostri avversari politici è cosa nota, ma i politici, i governi, i ministri passano, le Istituzioni restano.E credo sia fondamentale che chi ricopre incarichi pubblici ricordi e veicoli questo messaggio”.

Reazioni "assurde" in tutta la Lombardia

A Rho il capogruppo dei Cinque Stelle si è denudato  sui social per protesta. In Brianza la Lega ha proposto di sostituire la  foto del presidente una statua di Alberto da Giussano. A In Consiglio a Como leghisti e 5stelle contro tutti.

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