Sergio Bagnato commenta l'esito delle urne: "Le parole sono pietre"

L'analisi dell'ex sindaco di Cernusco Lombardone.

Sergio Bagnato commenta l'esito delle urne: "Le parole sono pietre"
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Riceviamo e pubblichiamo l'intervento di Sergio Bagnato, ex sindaco di Cernusco Lombardone. Che ha inviato alla redazione del Giornale di Merate una sua analisi alla luce del voto del 4 marzo.

Lettera di Sergio Bagnato

Il risultato delle elezioni ha evidenziato che non ci sono stati vincitori e che i due “quasi vincitori” LEGA e M5S, per formare un governo, a meno che decidessero di governare insieme, avrebbero bisogno di voti di provenienza diversa. Entrambi pensano al PD. Però il PD ha perso malamente e, come accade in tutte le democrazie parlamentari, chi perde non ha alternative: deve andare all’opposizione.
Il chiedere l’aiuto di chi ha perso per poter governare non rientra nelle prassi delle democrazie parlamentari.
Questo è un elemento di cui si deve tener conto. Ve n’è tuttavia anche un altro di elemento. Se, ad esempio, fosse il M5S a chiedere il soccorso del PD in nome dell’esigenza di dare un Governo al Paese, difficilmente il PD potrebbe dimenticare gli insulti che ha ricevuto dal M5S e l’espressone usata più volte, anche di recente, secondo la quale di certa “gentaglia” (il PD) non ci si può fidare.
Per 5 anni il PD ha dovuto sopportare accuse gravi e controproducenti che non potranno essere facilmente dimenticate e che, certamente, non possono rappresentare la base per l’avvio di una qualsiasi forma di dialogo costruttivo.
Per il PD c’è un problema di opportunità politica ma anche di “dignità”.
Il M5S ha dimenticato che “le parole sono pietre” e che, una volta pronunciate, specialmente se gravemente denigratorie ed offensive, assumono un carattere indelebile. Ha dimenticato inoltre, ma forse non l’ha mai saputo, che in politica il rispetto reciproco rappresenta un’esigenza imprescindibile indipendentemente dal ruolo che ci si trova a ricoprire. Non è solo una regola di buona educazione. E’ soprattutto una regola di civiltà. E poi non si sa mai! Ci si potrebbe pentire di non aver salvaguardato, anche formalmente, un rapporto che in certi casi potrebbe tornare utile.
Ma ci sono anche altre considerazioni da fare. Nella campagna elettorale Il M5S – la Lega non è stata da meno - ha fatto promesse che certamente non possono essere mantenute. C’è poco da fare! Questa è stata una “furbata” che ha avuto sì come effetto quello di determinare un ottimo e indiscutibile risultato elettorale ma che non ha tenuto conto di una cosa importante e cioè che “ogni promessa è debito”. Si tratta di una dimenticanza non da poco! Se e quando il M5S dovesse andare al Governo avrà modo di rendersi conto che governare non è un’impresa da ragazzi e che l’impossibilità di tener fede ai propri impegni elettorali gli si ritorcerebbe contro come un boomerang. Le conseguenze si avranno di certo sulla credibilità del movimento e sul suo futuro consenso elettorale ma questa non sarebbe la cosa più grave. Molto più grave sarebbe se le illusioni provocate avessero come effetto quello di compromettere la pace sociale.
Sergio Bagnato

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