Smartphone in classe il Codacons diffida Valeria Fedeli

"Follia allo stato puro, a livello educativo e per la salute dei ragazzi".

Smartphone in classe il Codacons diffida Valeria Fedeli
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“E’ follia allo stato puro”. Così il Codacons boccia senza appello la decisione della ministra dell’Istruzione di far entrare gli smartphone in classe. Ancora una volta quini il ministro Valeria Fedeli entra nella "bifera". Pochi mesi fa infatti a scatenare la polemica erano state le dichiarazioni del Ministro che aveva  commentato la sentenza di Cassazione con cui una scuola e il Miur erano stati condannati per un incidente accaduto a un bambino fuori dalla scuola, mentre rientrava a casa da solo.

Smartphone in classe, il no del Codacons

“Non capiamo se questa idea di consentire l’utilizzo dei telefonini in classe sia uno scherzo, una provocazione, o il frutto di un colpo di testa del Ministro – spiega il Codacons – Al pari dei cellulari, anche le sigarette o i prodotti alcolici fanno parte del mondo dei ragazzi. Allora perché, seguendo il criterio del Ministro, non consentire di fumare e bere durante le lezioni? Si tratta di un provvedimento pericolosissimo, che rischia di portare i ragazzi alla perdita della capacità di pensare, leggere e scrivere in modo indipendente dai telefonini”.

I rischi per la salute

“Non solo – proseguono dal Codacons – . Sono infatti noti  a tutti i rischi connessi all’uso degli smartphone, dal punto di vista sia mentale che fisico, specie sui più giovani. Già dal 2011 la Iarc, agenzia dell’Oms, ha classificato i telefonini come prodotti a rischio cancerogeno, e numerosi studi internazionali confermano i pericoli per la salute determinati dagli smartphone, specie quelli di ultima generazione, che hanno un impatto biologico 4 volte maggiore, perché trasmettono contemporaneamente su più frequenze, per inviare dati, immagini, ecc.. Diverse sentenze dei tribunali italiani hanno confermato tale aspetto, riconoscendo il nesso tra insorgenza del tumore e uso del telefonino. Il Codacons diffida il Ministro dell’Istruzione per tutelare la salute dei giovani e la loro crescita”.

 

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