Segnali di ripresa dall'industria lariana

Galimberti: "Dai dati del 3° trimestre 2019 emergono segnali complessivamente positivi. Infatti, mentre l'industria comasca continua la sua fase di graduale crescita, quella lecchese pare aver invertito la tendenza negativa dei primi 6 mesi".

Segnali di ripresa dall'industria lariana
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Analizzando i dati relativi all’analisi congiunturale del 3° trimestre 2019, emerge una situazione differenziata a seconda dei settori (industria, artigianato, commercio e servizi), mentre, a differenza di quanto emerso nel 2° trimestre, i due territori provinciali di riferimento (Como e Lecco) mostrano un andamento simile, con l’eccezione del comparto artigiano.

Segnali di ripresa dall'industria lariana

Infatti Como prosegue il trend positivo, Lecco inverte la tendenza. L’artigianato mostra ancora andamenti divergenti. Cresce il volume d’affari dei servizi e cala quello del commercio in entrambi i territori.

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Il Presidente della Camera di Commercio di Como-LeccoMarco Galimberti

 «Dai dati del 3° trimestre 2019 emergono segnali complessivamente positivi. Infatti, mentre l'industria comasca continua la sua fase di graduale crescita, quella lecchese pare aver invertito la tendenza negativa dei primi 6 mesi. Le imprese industriali lariane si stanno riposizionando sui mercati esteri, nonostante le criticità dello scenario globale con l'escalation dei dazi: gli ordinativi dall'estero crescono di oltre 4 punti percentuali in entrambe le province.
In forte aumento anche quelli delle imprese artigiane, che tuttavia destinano la quota preponderante della produzione al mercato interno: tutti i principali indici sono ancora distanti dai valori pre-crisi. Per quanto riguarda il settore terziario, aumenta il volume d'affari dei servizi, mentre cala quello del commercio. A maggior ragione in un momento con luci e ombre come l'attuale, l'Ente camerale rinnova il suo impegno a favore dell'economia lariana con servizi mirati, sostegno diretto alle imprese attraverso bandi, iniziative concrete e progetti trasversali, destinando risorse significative sulle leve strategiche dell'innovazione, dell'internazionalizzazione, della formazione e qualificazione del capitale umano, della semplificazione, dello sviluppo sostenibile e dell'attrattività».

Il settore industriale a Como

La provincia di Como continua ad evidenziare dati tendenziali positivi per la produzione (+2,1%, contro il +0,9% lombardo); tornano con il segno più gli ordini (+2,9%), mentre cala il fatturato, -1,1% (rispettivamente, +0,3% e +2,4% a livello regionale). L’indice medio della produzione industriale comasca si è attestato a 106,6 (media 2010=100), superando la media della Lombardia (101,9); restano, invece, inferiori alla media regionale gli indici medi di fatturato e ordini (rispettivamente 114,7 e 112,8, contro 125,1 e 117,2 della Lombardia). Tra i principali settori dell’economia locale, il “tessile” e il “legno-mobilio” evidenziano crescite significative della produzione rispetto al terzo trimestre del 2018 (rispettivamente +3,1% e +3%), mentre la “meccanica” mostra un calo (-3,1%)4. Rispetto al terzo trimestre del 2018, l’occupazione industriale a Como è calata dell’1,3% (contro il +0,3% della Lombardia); l’indice medio si è attestato a 92,4 (media 2010=100); in Lombardia è a quota 101,1. Analizzando nel complesso i primi nove mesi del 2019, produzione e fatturato delle aziende industriali comasche registrano variazioni medie positive (rispettivamente +0,4% e +0,1%); viceversa, calano dello 0,2% gli ordini (a livello regionale questi ultimi aumentano dello 0,1%, la produzione dello 0,3% e il fatturato del 2%). L’occupazione industriale è diminuita dello 0,5% (contro il +0,5% della Lombardia).

L'industria a Lecco

La variazione della produzione delle imprese industriali lecchesi, dopo il pesante calo del secondo trimestre (-4,6%), torna positiva: +0,2%. Anche ordini e fatturato invertono la tendenza evidenziata nel periodo aprile-giugno, e mostrano andamenti tendenziali positivi  (rispettivamente +2% e +3%)2. Nel 3° trimestre 2019 l’indice medio della produzione industriale lecchese si è attestato a 109,2 (media 2010=100), valore nettamente superiore a quello lombardo. Più alto della media regionale anche l’indice del fatturato (125,1 a Lecco), ma inferiore di circa un punto percentuale quello degli ordini (117,2). Torna positiva la variazione tendenziale della produzione della “meccanica” (+2,4%), mentre rimane pesantemente negativa quella della “siderurgia” (-12,6%); in crescita anche “legno mobilio”, “carta stampa” e “tessile” (rispettivamente +2%, +2,1% e +6,9%). É in crescita il settore “minerali non metalliferi” (+1%), mentre fanno registrare cali pesanti “siderurgia” e “mezzi di trasporto” (rispettivamente -12,6% e -4,5%)4. La variazione tendenziale dell’occupazione industriale è stata leggermente negativa (-0,1%) e l’indice medio si è attestato a 104,8 (media 2010=100), quasi 4 punti percentuali sopra la media regionale. Focalizzando l’attenzione sui primi nove mesi del 2019, il fatturato delle aziende lecchesi ha registrato una variazione media positiva (+1,3%), mentre produzione e ordini evidenziano cali (rispettivamente -0,8% e -0,3%). L’occupazione industriale è cresciuta dello 0,6%.

Artigianato

L’artigianato continua ad evidenziare andamenti differenti tra le due province lariane; infatti, mentre a Como restano dati positivi, prosegue il momento poco brillante per Lecco, nonostante la ripresa della produzione nel terzo trimestre (+1,2%):

A Como la produzione artigiana registra una variazione tendenziale positiva (+1%; media regionale +1,9%); in crescita anche il fatturato (+1,3%, mentre resta invariato a livello lombardo) e gli ordini (+8,6%, contro il -0,3% della Lombardia). I settori prevalenti per l’economia comasca vedono un incremento della produzione: “meccanica” +3,4%, “tessile” +1,5% e “legno-mobilio” +0,5%. Da segnalare anche gli aumenti della “gomma-plastica” (+5,2%) e della “siderurgia” (+4,8%). Viceversa. registrano un decremento i comparti “abbigliamento” e “minerali non metalliferi” (rispettivamente -5,6% e -2,8%)5. L’indice medio della produzione artigiana nel 3° trimestre 2019 si è attestato a 90,2 (media 2010=100); quello del fatturato a 93,5 e quello degli ordini a 96. I primi 2 valori comaschi sono inferiori alla media lombarda (produzione 96,5; fatturato 96,6), mentre gli ordini risultano superiori (il dato regionale è pari a 93,4). Rispetto al periodo luglio-settembre dello scorso anno, l’occupazione ha evidenziato una crescita dell’1,7% (contro il +0,8% lombardo) e il numero indice si è attestato a 98,4 (contro il 99,4 della Lombardia). Analizzando i primi nove mesi del 2019, tutti gli indicatori delle aziende comasche risultano in crescita rispetto allo stesso periodo del 2018: produzione +1,1%; ordini +0,7% e fatturato +0,9% (a livello regionale, rispettivamente +0,6%; -0,7% e +0,4%). L’occupazione del comparto artigiano comasco è cresciuta più della media lombarda: rispettivamente +1,4% e +0,8%.

A Lecco la produzione cresce dell’1,2%, mentre risultano in calo sia gli ordini (-2,8%) che il fatturato (-2,4%). I principali settori dell’economia lecchese evidenziano una crescita della produzione: “tessile” +3,3%; “meccanica” +1,8%; da segnalare anche l’aumento della “gomma-plastica” (+8,4%). I comparti maggiormente in difficoltà sono le “pelli-calzature” (-18,9%), e l’“abbigliamento” (-3%) e la siderurgia (-1,6%)5. L’indice medio della produzione artigiana si è attestato a 104,9 (media 2010=100); quello degli ordini a 100,8 e quello del fatturato a 103,6. Nonostante il momento poco positivo per il comparto artigiano lecchese, i tre indici sono tutti superiori a quelli comaschi. La variazione dell’occupazione si è attestata a +0,6%; anche in questo caso, il numero indice rimane superiore a quello comasco, attestandosi a 103,7. Valutando nel complesso i primi nove mesi del 2019, tutti gli indicatori lecchesi hanno registrato variazioni negative rispetto allo stesso periodo del 2018: produzione -2,4%, ordini -5,2% e fatturato -1,9%. L’occupazione del comparto artigiano lecchese è diminuita dello 0,6%.

Commercio

Il 3° trimestre 2019 registra, con riferimento al volume d’affari del commercio e dei servizi, andamenti simili, seppur la performance della provincia comasca sia migliore. Positivo l’andamento dell’occupazione in entrambe le province, sia per il commercio che per i servizi.

Il territorio comasco evidenzia un calo del volume d’affari per quanto riguarda il commercio (-0,4%) e una crescita per quello dei servizi (+4,5%); la media regionale si è attestata rispettivamente a +0,7% e a +2,9%. L’indice medio è stato pari a 85,9 per le imprese del commercio e a 97,2 per quelle dei servizi (a livello regionale, rispettivamente 85,6 e 100,3). Valori positivi per l’occupazione: nel commercio, la variazione tendenziale del 3° trimestre 2019 è stata del +1,2%, (contro il +1% regionale), mentre nei servizi del +0,3% (contro il +1,6% della Lombardia); il numero indice ha raggiunto quota 102,5 per il commercio e 133,7 per i servizi (i dati regionali sono rispettivamente pari a 99,8 e 111,2). Analizzando i primi nove mesi del 2019, le imprese del commercio comasche hanno evidenziato un calo del volume d’affari (-1,1%, contro il +0,1% regionale) e una crescita dell’occupazione (+0,9% contro il +1,2% della Lombardia). Nei servizi il volume d’affari cresce dell’1,7% (contro il +2,1% lombardo), mentre l’occupazione resta pressoché stabile (+0,1%, contro il +2,2% regionale).

 

In provincia di Lecco la variazione del volume d’affari è negativa per il commercio (-0,9%) e positiva per i servizi (+1,8%). L’indice medio del 3° trimestre è stato pari a 89,1 per le imprese del commercio e a 91,9 per quelle dei servizi. Per entrambi si evidenzia un incremento dell’occupazione (rispettivamente +1,8% e +1,5%). I numeri indice di entrambi i comparti risultano superiori all’anno base 2010 (commercio 100,3 e servizi 103,6); tuttavia sono entrambi inferiori a quelli comaschi. Prendendo in considerazione i primi nove mesi del 2019, le imprese lecchesi del terziario hanno evidenziato valori positivi: volume d’affari del commercio +0,2%, dei servizi +1,7%. Cresce anche l’occupazione: +1,9% nel commercio e +1,2% nei servizi.

Le aspettative

Gli imprenditori lariani dei comparti industria e artigianato continuano a vedere il futuro con qualche preoccupazione: le previsioni per il prossimo trimestre sono infatti poco promettenti in entrambi i territori. Viceversa, in deciso miglioramento le attese del terziario (in particolare per il commercio):

- per Como i saldi tra imprenditori industriali ottimisti e pessimisti registrano un peggioramento: per la produzione si passa dal -4,6% dell’indagine precedente al -4,8%; per la domanda interna dal -9,2% al -16,3%; per quella estera dal +5,1% al -2,1%; per l’occupazione dal -2,3% al -4,8%. Pur evidenziando ancora saldi negativi tra ottimisti e pessimisti, migliorano in parte le aspettative dell’artigianato: per la produzione si passa dal -12,2% al -7,1%; domanda interna dal -9,9% al -7,1%. In controtendenza il saldo della domanda estera (da -13,7% a -18,9%) e dell’occupazione, dal -5,5% al -8,3%. Aspettative in deciso miglioramento per il commercio: il saldo tra pessimisti e ottimisti passa dal -12,5% al +10,2% per il volume di affari e dal -8,3% a un saldo nullo per l’occupazione; restano con saldi negativi le aspettative degli imprenditori dei servizi ma, mentre il volume d’affari registra un miglioramento (si passa dal -15% al -5,4%), per l’occupazione il saldo peggiora decisamente (dal +5% al -5,4%).

- Anche per Lecco i saldi tra imprenditori industriali ottimisti e pessimisti sono in peggioramento per la domanda interna (dal -18,2% al -23,5%) e per quella estera dal (-15,5% al -20,7%), mente, pur restando negativi, migliorano i saldi della produzione (dal -13,5% dell’indagine precedente al -12,1%) e dell’occupazione, dal -8,1% al -5%. I saldi dell’artigianato continuano ad essere negativi, anche se registrano un miglioramento rispetto alla scorsa indagine: per la produzione si passa dal -25% al -17,2%; per la domanda interna dal -33,3% al -20,9%; per quella estera da -18% al -16,7%; per l’occupazione dal -12,5% al -4,6%. Nel terziario: per il commercio, il saldo tra pessimisti e ottimisti sul volume di affari passa dal -26,3% al +13,6% e sull’occupazione da -10,5% a +1,5%; nei servizi dal -18,2% al -7,7% per il volume d’affari e da un saldo nullo al +4,7% per l’occupazione.

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