Mercato del lavoro sopra i livelli pre-crisi. Lecco la migliore in Lombardia

Ecco quali sono le figure più ricercate e quelle più difficili da trovare nel Lecchese.

Mercato del lavoro sopra i livelli pre-crisi. Lecco la migliore in Lombardia
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Il mercato del lavoro torna a crescere, ottenendo risultati addirittura migliori rispetto ai livelli pre-crisi e in questo quadro la provincia di Lecco fa la parte del leone.

Mercato del lavoro

I dati elaborati da Confartigianto Imprese a partire da dati Istat 2017 mostrano un risultato molto positivo per Lecco. +2,2 rispetto agli anni precedenti alla crisi economica che ha colpito il Paese e il nostro territorio. Con questo valore, la provincia lecchese è l'unica in Lombardia a superare il punto percentuale.

I dati

Nel 2006 il tasso di occupazione si attestava al 66,4 mentre nel 2017 il valore è cresciuto fino al 69,2. Non altrettanto bene le altre province (Varese -0,2; Como -1,9; Sondrio -1,8; Bergamo 0; Brescia 1,0; Pavia -0,8; Cremona -1,5; Mantova -2,4; Lodi -3,3), anche se la media regionale risulta positiva (+0,4). Lecco risulta quindi tra le migliori 21 province d'Italia insieme a Venezia (+4,1), Livorno (+2,7) Bolzano (+ 2,5) Pisa (+ 2,3) Arezzo (+ 1,4) Trieste, Piacenza e Pordenone (+1,2), Brescia e Roma (+1), Trento (+0,9), Brindisi, Siena e Matera (+0,6), Firenze (+0,5) Belluno (0,4), Torino e Biella (+0,3), Avellino (+0,1) e Bergamo (0).

Vittorio Tonini, segretario generale Confartigianto Imprese Lecco

Il mercato del lavoro ha recuperato la fortissima caduta degli anni di crisi, attestandosi nel 2017 a livelli persino superiori rispetto a prima del gravissimo blocco economico che ha messo in ginocchio l'economia del territorio e nazionale – commenta Vittorio Tonini, segretario generale Confartigianto Imprese Lecco – A fare da traino a questo trend positivo, le piccole e medie imprese che, secondo dati Istat, sono state le vere protagoniste della ripresa con n tasso di creazione di posti di lavoro quasi doppio rispetto alle medio-grandi aziende".

Lecco miglior performace in Lombardia e quinta in Italia

"In particolare, la nostra provincia risulta quella con la miglior performace in Lombardia e quinta in Italia, a dimostrazione di come il nostro tessuto produttivo abbia saputo trovare una strada di rafforzamento, innovandosi e sfruttando le opportunità messe a disposizione anche grazie al tramite delle associazioni di categoria. Un risultato positivo, che può crescere ancora. Il problema principale che resta da affrontare oggi per far salire ancora i livelli di occupazione è la difficoltà nel reperire figure professionali particolarmente richieste dall'artigianato. Tra queste prevalgono 19 profili riferiti a processi di investimento sostenuti dagli incentivi di “Impresa 4.0” che ci aspettiamo dunque possano essere formati e andare a soddisfare la richiesta del mercato”.

Le professioni più ricercate

Le professioni di riferimento dell'artigianato più difficili da reperire secondo l'ultima rilevazione del sistema Excelsior sono tecnici programmatori (difficoltà di reperimento del 57,0%), tecnici esperti in applicazioni (55,6%), analisti e progettisti di software (55,5%), tecnici meccanici (55,3%), elettrotecnici (54,9%), ponteggiatori (53,7%), altre professioni tecniche della salute (52,3%), tecnici della produzione e preparazione alimentare (51,9%), attrezzisti di macchine utensili e professioni assimilate (51,4%), sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai (51,1%), ingegneri energetici e meccanici (50,8%), tecnici elettronici (50,6%), operai addetti a macchinari per la filatura e la bobinatura (50,2%), saldatori e tagliatori a fiamma (48,8%), disegnatori industriali e professioni assimilate (47,1%), conciatori di pelli e di pellicce (44,4%), specialisti di saldatura elettrica e a norme ASME (44,1%), operai macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali (43,2%) e Tecnici della produzione manifatturiera (43,1%).

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