"Legalità, mi piace" in Confcommercio a Lecco con Salvini FOTO

Da Roma sono intervenuti anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e il presidente di Confcommercio Imprese per l'Italia, Carlo Sangalli.

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"Legalità, mi piace": l'appuntamento annuale di Confcommercio, contro ogni forma di illegalità e contro tutti i fenomeni criminali che rappresentano un grave danno per l'economia reale, ha tagliato il traguardo della sua sesta edizione nella giornata di mercoledì 21 novembre.

Numerose autorità presenti

Anche quest'anno Confcommercio Lecco ha aderito all'iniziativa nazionale organizzando un momento di incontro nella sede di piazza Garibaldi. A rappresentare l'associazione il presidente Antonio Peccati, il direttore Alberto Riva, i membri di Giunta Peppino Ciresa e Angelo Belgeri, i consiglieri Roberto Tentori, Rino Barbieri e Marco Parolari; presente anche la presidente Fit Lecco, Fulvia Nava. Numerose le autorità presenti in rappresentanza delle istituzioni locali: il questore Filippo Guglielmino, il comandante provinciale dei Carabinieri Pasquale Del Gaudio, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Massimo Dell'Anna, il presidente della Camera di Commercio di Lecco, Daniele Riva, il vicesindaco del Comune di Lecco, Francesca Bonacina, la rappresentante della Polizia locale di Lecco, Mafalda Benedetti.

A introdurre l'incontro è stato il presidente di Confcommercio Lecco, Antonio Peccati: "Come Confcommercio Lecco riteniamo sia significativo individuare una Giornata come questa per evidenziare il valore delle legalità intesa nel più ampio significato del termine. Legalità vuole dire soprattutto rispetto delle regole in tutti gli ambiti e possibilità di competere ad armi pari". E ha aggiunto: "Siamo convinti dell'importanza di una azione anche culturale per arrivare ai giovani e per far sì che siano portatori di determinati valori".

Salvini da Roma: "Avercene di Carlo Sangalli..."

Dopo le parole del vicesindaco Bonacina, del questore Guglielmino e del presidente Riva, i presenti in sala Capriate hanno potuto seguire la diretta streaming dell’incontro di Roma con gli interventi del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e del presidente di Confcommercio Imprese per l'Italia, Carlo Sangalli.

Il ministro Salvini ha esordito in modo diretto: "Con Confcommercio siamo culturalmente e socialmente vicini. Grazie per le proposte che avete fatto negli anni. Avercene di Carlo Sangalli…". Il vicepremier ha parlato essenzialmente di quanto fatto dal Governo dal giorno della sua investitura: "Sono contento per il lavoro fatto. Penso di aver dimostrato che volere è potere, anche se mi è costato qualche decina di denunce. Legalità, per me vuol dire innanzitutto sicurezza per chi alza la saracinesca la mattina". E su temi più prettamente economici ha ribadito: "Per me l'emergenza di questo Paese è il lavoro e il lavoro lo crea chi fa impresa".

Il presidente Sangalli: "La criminalità è come un camaleonte"

"L'illegalità, più la conosci, più la devi combattere. Ma il problema è: cosa succede quando invece non la riconosci, quando assume forme camuffate, quasi rispettabili? -  ha spiegato il presidente Sangalli - Anche perché la criminalità ha imparato a comportarsi come un camaleonte dentro la società. Non è facile riconoscere a colpo d'occhio la nuova criminalità organizzata. Il nostro obiettivo è quindi quello di aiutare gli imprenditori, prima di tutto, a riconoscere i pericoli dell'illegalità. E la nostra sfida è quella di appassionare alla legalità. Appassionare, innanzitutto, i più giovani. Insomma, "legalità ci piace" (citando il cambiamento di slogan proposto l'anno scorso dall'allora ministro Minniti, ndr)".

Poi ha parlato di responsabilità: "Sul terreno strettamente economico vuol dire rispetto effettivo del principio "stesso mercato, stesse regole", contro ogni forma di abusivismo e contraffazione. La collaborazione con le forze dell'ordine e la magistratura non è solo il modo più efficace di raggiungere i risultati. E' anche il modo che i nostri imprenditori si auspicano, perché gli imprenditori non vogliono sentirsi soli. E noi non vogliamo lasciarli soli".

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