Lavoratori in presidio davanti alla Limonta FOTO E VIDEO

I lavoratori hanno incrociato le braccia nel pomeriggio di oggi, giovedì 28 marzo, e hanno effettuato un picchetto davanti alla sede dell'azienda

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Come annunciato ieri i lavoratori della Limonta hanno incrociato le braccia nel pomeriggio di oggi, giovedì 28 marzo, e hanno effettuato un picchetto davanti alla sede dell'azienda di Costa Masnaga.

Lavoratori in presidio davanti alla Limonta

La manifestazione di oggi, che segue gli scioperi delle scorse settimane, arriva dopo il no dell'azienda rispetto ad  alcune rivendicazioni dei lavoratori che tra le altre cose avevano chiesto, come sottolinea la Cgil, di rivedere "le modalità di calcolo del PEQ adeguandole alla modifica del contesto di mercato dell'azienda, del mix produttivo, dei diversi prodotti e delle diverse metrature. Perché il valore del PEQ continua a diminuire nonostante le performance dell'azienda siano sempre più importanti...".

Negata anche la richiesta di rivedere "le categorie che vengono riconosciute nelle plastica, formalizzando in un accordo sindacale il lavoro condiviso congiuntamente dalla RSU e dalla Direzione in modo che sia applicabile a tutti senza distinzioni e discriminazioni".

 

No anche alla richiesta   di trovare "una soluzione che consenta ai turnisti di conservare e consumare il sacchetto sostitutivo del pasto per il secondo e terzo turno".

Secondo la Cgil la chiusura su tutti i fonti ha spinto alla protesta dei lavoratori che hanno anche anche proclamato il blocco totale di straordinari e flessibilità.

“Al di là delle questioni economiche la cosa peggiore è l’atteggiamento che l’azienda tiene nei confronti dei dipendenti – afferma il segretario generale di Filctem Cgil Lecco Nicola Cesana –. Abbiamo sottoscritto un premio di risultato due anni fa, pensando che quell’integrativo aziendale potesse in qualche modo aggiungere soldi ai dipendenti, perché nell’ultimo bilancio la sola Limonta di Costa Masnaga Garbagnate Monastero ha fatto 145 milioni di euro di fatturato e 15 milioni di euro di utile netto. Il premio legato al Mol è aumentato e quello legato al Peq è diminuito. Come se per l’azienda la redistribuzione della ricchezza attraverso il contratto integrativo aziendale dovesse essere a saldo zero. A noi questo non va assolutamente bene”.

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