Chiusure domenicali dei negozi: Brambilla lancia la raccolta firme per dire no

"Un Paese già in recessione tecnica, con un tasso di disoccupazione al 10,5 per cento e di inattività al 34,3 per cento non si può permettere una follia del genere".

Chiusure domenicali dei negozi: Brambilla lancia la raccolta firme per dire no
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Sulle chiusure degli esercizi commerciali la domenica e nei festivi, Forza Italia dà battaglia anche fuori dal Parlamento. L’ex ministro lecchese del Turismo, on. Michela Vittoria Brambilla, lancia una raccolta di firme a sostegno della sua pdl per promuovere le funzioni sociali dei centri commerciali e della Grande distribuzione organizzata (Gdo). “Di fatto – sottolinea l’esponente di Fi – raccoglieremo firme a favore delle aperture domenicali e nei festivi e lo faremo proprio a partire dagli spazi comuni dei centri commerciali”.

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“In generale, e a maggior ragione nelle attuali condizioni economiche del Paese – afferma l’on. Brambilla - l’assalto del governo alla liberalizzazione dell’apertura degli esercizi commerciali, avviata in via sperimentale per i Comuni turistici da me, come ministro del Turismo del governo Berlusconi IV, e completata poi dal decreto Salva-Italia del 2011, è un atto demenziale, di puro autolesionismo, in linea con altri interventi letali per l’economia nazionale come il blocco delle grandi opere. Pare incredibile che si voglia togliere a quasi venti milioni di consumatori la libertà di fare acquisti la domenica e nei giorni festivi, che si vogliano perdere 40 mila posti di lavoro, in buona parte di giovani e donne, che si voglia fare un grandissimo regalo ai giganti dell’e-commerce, gli unici a navigare con il vento in poppa (+ 12,1 per cento nel 2018), mentre crollano i fatturati delle piccole superfici e ristagna quello della Grande distribuzione".

Michela Vittoria Brambilla

"Non possiamo permetterci  una follia del genere"

"Un Paese già in recessione tecnica, con un tasso di disoccupazione al 10,5 per cento e di inattività al 34,3 per cento non si può permettere una follia del genere. Lo sanno bene non soltanto le organizzazioni del commercio e della grande distribuzione, ma anche quelle dei consumatori, contrarie in blocco alle chiusure la domenica e nei festivi. Chi poi difende la proposta del governo in nome della “tutela dei lavoratori” è incoerente, perché leva gli scudi solo su quelli del commercio e non su milioni di altri che già oggi lavorano la domenica e i festivi in servizi essenziali e non essenziali: sono dipendenti di serie B, per i quali il lavoro domenicale è ammesso senza discussione? Con la raccolta di firme puntiamo ad evidenziare l’assurdità e l’incoerenza di una proposta che danneggia i cittadini da ogni punto di vista”.

Commenti
aristide rossi

A questo punto teniamo aperti anche gli uffici pubblici e le Banche!!!! Ma stiamo scherzando?!

Walter

Brambilla occupati dei tuoi cani

Francesco Vacca

Ma per favore!!!le liberalizzazioni non hanno portato di fatto a nessun aumento di fatturato per le grandi aziende!!!Io sono costretto a lavorare ogni santa domenica...per che cosa?

Luana

Ah, e l’e-commerce ormai fa parte del nostro quotidiano. La gente acquisterebbe on line comunque, perché conviene di più, non perché ci sarebbe un centro commerciale chiuso. Le vedo le famiglie ogni domenica nei centri commerciali. Tristi, apatiche, nemmeno si parlano. Girovagano per i negozi perché tanto, dicono, non hanno niente da fare. Se poi vogliamo parlare della tutela dei lavoratori....prima del decreto Monti le domeniche di apertura erano una al mese, ed io percepivo il 30% in più sulla paga. Dopo il decreto, la maggiorazione si è ridotta al 10%. Ma mi creda: se potessi trascorrere due domeniche al mese con mia figlia, farei i salti di gioia. Il centro commerciale non è un bene di prima necessità, non si muore se tiene aperto due domeniche al mese anziché quattro. Non è un ospedale. Dal mio punto di vista non è affatto incoerente questa proposta. Se davvero ci sarà questa raccolta firme, spero tanto che ogni persona che firmerà si debba trovare un domani nelle stesse mie condizioni. A trascorrere con un figlio (peraltro già penalizzato perché senza padre) una domenica ogni due mesi. È l’auguriocge vi faccio con tutto il cuore, carissimi consumatori della domenica.

Luana

Togliere la libertà di fare acquisti la domenica e nei giorni festivi? Ma stiamo scherzando? E le persone come me che lavorano in un negozio di un centro commerciale e le feste le trascorrono a lavorare? Le sembra giusto? È così tragico non fare la spesa di domenica? Ma per favore. Provi lei a stare con sua figlia una domenica ogni 6 e trascorrere tutte le feste al lavoro....poi ne riparleremo. Nessuno dice che debbano chiudere, ma 26 domeniche di aperture anziché 52 sono più che sufficienti. Posti di lavoro a rischio? Chissà perché le persone che lavorano nei negozi (come me) con il decreto Monti si sono trovati nella condizione di dover “girare i turni” con le stesse commesse. Giorno di riposo settimanale, certo, ma capirai, mia figlia è a scuola. Ed io, mamma single, sono costretta a trascorrere con mia figlia una domenica ogni due mesi. Se le sembra giusto....E ce ne sono migliaia nelle mie stesse condizioni. Che sperano con tutto il cuore che questa legge vada in porto. Perciò per cortesia, non mi dica che la spesa non si può fare dal lunedì al sabato. I centri commerciali per le famiglie? La mia si è distrutta per colpa di un centro commerciale.

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