Bimbi a lezione di architettura al Politecnico

Gli alunni della classe 5^A della Scuola Primaria “Cesare Battisti” oggi protagonisti al Poli.

Bimbi a lezione di architettura al Politecnico
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Bimbi a lezione di architettura al Politecnico. Dopo la lezione sul Piano di Governo Territoriale tenuta dall’assessore Gaia Bolognini il 18 gennai oggi gli alunni della classe 5^A della Scuola Primaria “Cesare Battisti” sono tornati in aula al Poli. Hanno partecipato quindi ad una lezione di architettura a cura della prof.ssa Angela Colucci.

Bimbi a lezione di architettura al Politecnico

I bambini sono stati accompagnati in un viaggio incentrato sul concetto di spazio pubblico nella Città, dall’antica Grecia all’epoca Industriale. Una carrellata di immagini che hanno focalizzato l’attenzione su come il ruolo degli spazi sociali e dei luoghi di divertimento si è evoluto nel tempo. La città non è mai stata uno spazio fisico fine a se stesso. Ingatti  la città nasce con gli spazi pubblici e dall’esigenza dell’uomo di organizzare le sue attività. Il tutto proprio attorno a determinati luoghi che potessero essere al servizio dell’intera società.

Alunni alla scoperta della città

Le città sono cambiate nelle forme e nelle dimensioni ma il concetto di spazio comune è rimasto una costante che si è sviluppata in base al mutare delle necessità dell’uomo.

Dopo una panoramica sui luoghi nella storia e alcune riflessioni sul concetto di area comune, i bambini, lavorando in gruppo e dando sfogo alla loro creatività, hanno immaginato il loro spazio pubblico ideale concentrandosi sulle caratteristiche dei luoghi, sulle persone a cui tali spazi sono rivolti, sulla destinazione d’uso, sui colori, sulla natura e sugli elementi di arredo urbano.

Si impara giocando

Attraverso il gioco si è voluto stimolare un ragionamento sugli “ingredienti” che compongono uno spazio comune. Tante le idee emerse che con semplicità hanno dato vita a disegni di ambienti, parchi e percorsi, in cui sono stati inseriti elementi che rendono questi luoghi adatti per essere vissuti da un pubblico eterogeneo.

 

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