Anche il Fiorone di Morterone fra i tesori gourmet dei piccoli comuni lombardi FOTO

Coldiretti Como-Lecco oggi a Milano con le imprese, presente anche il sindaco del piccolo borgo

Anche il Fiorone di Morterone fra i tesori gourmet dei piccoli comuni lombardi FOTO
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C’è anche il “Fiorone” di Morterone, in provincia di Lecco, 33 abitanti, fra le tipicità agroalimentari dei piccoli comuni lombardi. Un autentico “tesoro gastronomico” che annovera anche 34 Dop e Igp che, da sole,  valgono più di 1,5 miliardi di euro e che è stato protagonista oggi a Milano.

Comunità e territori per il futuro della Lombardia

Lo afferma Coldiretti Como Lecco in occasione del convegno “Comunità e territori per il futuro della Lombardia: produzioni di qualità e turismo per lo sviluppo dei Piccoli Comuni” con Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia; Ermete Realacci, Presidente Fondazione Symbola; Fabio Rolfi, Assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi; Massimo Sertori, Assessore regionale agli Enti Locali, Montagna e Piccoli Comuni; Lara Magoni, Assessore regionale al Turismo, Marketing territoriale e Moda; Pietro Foroni, Assessore regionale al Territorio e Protezione Civile; Massimo Castelli, Coordinatore Nazionale ANCI Piccoli Comuni e Michel Marchi, Coordinatore Regionale ANCI Piccoli Comuni Lombardia.

Fiorone della Valsassina
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Pubblico Milano 2
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Pubblico Milano
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Relatori Milano
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Amministratori in prima fila

Presente anche una delegazione di imprenditori agricoli lecchesi e, con loro, il sindaco di Morterone, che è il comune più piccolo della Lombardia e il secondo d’Italia, Antonella Invernizzi. C’erano anche Bruno Crippa, sindaco di Missaglia (Lc) e Giuseppe Malugani, sindaco di Margno (Lc), Simone Moretti di Olgiate Comasco (Co), Biancamaria Pagani, sindaco di Binago (Co), Mario Pozzi di Centro Valle Intelvi (Co), Mario Chiavenna, sindaco di Orsenigo e Sergio Molteni, consigliere comunale di Alzate Brianza (Co).

Fiorone di Morterone                                                                                                                                                    

Il “Fiorone” morteronese in mostra oggi a Milano, presso l’hotel Gallia, è prodotto dall’azienda agricola Forbesette: un formaggio fresco, storico della tradizione Valsassinese, a coagulazione lattica, con tre semplici ingredienti: latte vaccino, sale e caglio. L’impresa agricola nasce dalla passione di due giovani lecchesi per i luoghi impervi eppure splendidi che circondano il piccolo borgo, dove il tempo sembra essersi fermato cristallizzando gesti, abitudini e antichi saperi.

Il desiderio di portare avanti la cultura, non solo casearia, che questi luoghi da secoli tramandano, in particolare per gli stracchini, ha portato Matteo Bonaiti Padroni e Giovanni Pizzamiglio, dopo la laurea in Agraria, a investire idee, talento ed energie in questa impresa, mossi dall’obiettivo di costruire e condividere le ricchezze che questi luoghi custodiscono, promuovendone le tradizioni e valorizzandole con intelligenza grazie agli strumenti che la modernità offre: l’attività è partita dall’acquisto di cinque manze gravide di Grigio Alpina, razza autoctona dell’Alto Adige adatta ai pascoli montani, e che oggi brucano i prati primaverili di Morterone, aspettando il momento di salire in alpeggio e discendendo poi a settembre, finalmente in stalla.

 Coldiretti

“In Lombardia i borghi con meno di cinquemila abitanti sono 1055, pari a quasi il 70% delle amministrazioni locali, e rappresentano più del 60% del territorio. A livello provinciale, a Como sono 117, a Lecco 71” sottolinea il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi.

Tutti i 34 prodotti lombardi a denominazione di origine (Dop e Igp) nascono nella rete dei piccoli comuni con 14 formaggi, 10 salumi, 2 olii extravergini di oliva, 4 prodotti ortofrutticoli e altri 4 prodotti di varia natura tra cui ad esempio i pizzoccheri della Valtellina IGP. A questi si aggiungono i prodotti agricoli tradizionali come, appunto, il Fiorone della Valsassina realizzato a Morterone.

 

“Le nostre due province sono parte di un sistema-Paese – conclude il presidente Trezzi – dove il 92% delle produzioni tipiche nazionali nasce nei comuni con meno di cinquemila abitanti, conservate nel tempo dalle 279 mila imprese agricole presenti nei piccoli borghi con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari. Un patrimonio enogastronomico del Paese custodito fuori dai tradizionali circuiti turistici che potrà essere promosso anche grazie alla legge 158/17 che mira a valorizzare i piccoli comuni attraverso misure per favorire la diffusione della banda larga, la promozione dell’agroalimentare a filiera corta, il turismo di qualità. La legge punta su una dotazione di servizi adeguata, sulla cultura, sulla manutenzione del territorio, sulla tutela dell’ambiente, sulla messa in sicurezza di strade, scuole e del patrimonio edilizio pubblico”.

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