Vuoi cancellare un brutto ricordo del 2018: ci pensa la Gibiana

Ecco un bel modo per esorcizzare freddo e... brutte esperenze!

Vuoi cancellare un brutto ricordo del 2018:  ci pensa la Gibiana
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Vuoi cancellare un brutto ricordo del 2018: ci pensa la Gibiana. Almeno a Civate, dove l’associazione Vivicivate, con il patrocinio dell’amministrazione Comunale di Civate e la collaborazione della Parrocchia dei Santi Vito e Modesto, organizza anche quest’anno il Rogo della Gibiana

Vuoi cancellare un brutto ricordo del 2018: ci pensa la Gibiana

Venerdì 1 febbraio, alle  19.45, in Piazza del Comune, si riunirà il corteo che porterà la Gibiana in Oratorio dove ci sarà il grande rogo! Tutti, piccoli e grandi, sono invitati a partecipare numerosi portando un bigliettino con scritto quello che si vorrebbe cancellare del 2018 e oggetti che producano rumore (tamburi, fischietti, campanacci, pentole...) per scacciare l'inverno.  Al termine del corteo si potrà gustare risotto e salsiccia e per scaldarsi, vin brulè, tè e dolci per tutti!

Giubiana/Giübiana/Gibiana

La Giubiana, Festa della Giobia o Gibiana è una festa tradizionale molto popolare in Piemonte e in Lombardia, particolarmente in Brianza, le Lecchese nel Varesotto e nel comasco. Tendenzialmente l'ultimo giovedì del mese di gennaio vengono accesi dei grandi falò (o roghi) nelle piazze e bruciata la Gibiana, un grande fantoccio di paglia vestito di stracci. Il rogo assume valori differenti a seconda del luogo in cui ci si trova. Il nome muta a seconda della località e in particolare può diventare: Gibiana nella zona di Monza e Giubiana/Giübiana/Gibiana nella zona di Lecco,  Erba e nella provincia di Como. L'ultimo giovedì di gennaio, è il giorno, anzi la notte della Gibiana. L'origine del nome è incerta: secondo alcuni il nome indicherebbe le feste contadine di inizio anno per attirare le forze della natura che, secondo la credenza popolare, condizionano l'andamento dei raccolti.

La filastrocca

Racconta una storia di tanto tempo fa
che c'era un re cattivo che voleva una città.
L'aveva circondata con i suoi uomini migliori
ma non riusciva a entrare e perciò restava fuori.
In quella città viveva la Giubiana,
una donna vecchia e brutta che sembrava una befana;
aveva un naso grosso ed un bitorzolo sul mento,
nel cuore il desiderio di fare un tradimento.
Una notte di nascosto andò dal re cattivo
e gli diede le chiavi per l'attacco decisivo.
così il re entrò a mezzanotte su per giù
e conquistò il paese, il paese di Cantù.
Quando se ne fu andato il feroce tiranno,
presero Giubiana, autrice dell'inganno;
la bruciarono in piazza perché aveva tradito,
la bruciarono sul rogo dove il fuoco è garantito.
A noi questa storia piace solamente
se pensiamo che Giubiana non era una donna veramente
ma era l'inganno, la menzogna e il doppio gioco
ed è per questo che ogni anno ci divertiamo a darle fuoco

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