Scaraffia, Pagnoncelli, Larsson. Zelbio Cult, incontri d'autore sull'altro ramo del Lago di Como

Il programma della dodicesima edizione, in scena dal 30 giugno al 31 agosto.

Scaraffia, Pagnoncelli, Larsson. Zelbio Cult, incontri d'autore sull'altro ramo del Lago di Como
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Anche quest’anno, Zelbio ospita il festival “Zelbio cult – Incontri d’autore su quell’altro ramo del lago di Como”, giunto alla dodicesima edizione e organizzato da un gruppo di amici, in collaborazione con la Pro Loco e la Biblioteca comunale di Zelbio. Motore e ideatore del programma è Armando Besio, giornalista di lungo corso a Repubblica e da sempre innamorato del paese natale di madre: insieme hanno deciso di farlo diventare il palcoscenico di incontri colti e divertenti, invitando protagonisti del mondo culturale, mischiando i generi e giocando con le contaminazioni.

Zelbio Cult: il programma degli incontri

Quest’anno il festival viene inaugurato domenica 30 giugno con una serata musicale in collaborazione con il Festival di Bellagio e del Lago di Como: nella chiesa parrocchiale di San Paolo con l’Orchestra milanese “I pomeriggi musicali” esegue musiche di Albinoni, Gemiani, Bach Dvorák con la direzione di Mario Roncuzzi.

Sabato 6 luglio si iniziano gli incontri: Lucetta Scaraffia racconta “Tra terra e Cielo” (Marsilio), l’avventura di Francesca Cabrini, la piccola grande suora lombarda nata nel 1850 a Sant’Angelo Lodigiano che, alla fine dell’Ottocento attraversò l’oceano Atlantico per ben 28 volte decisa a portare aiuto agli emigrati italiani nelle Americhe. La chiesa cattolica la celebra come “santa patrona dei migranti”.

Torna poi a Zelbio la figura della poetessa Antonia Pozzi: sabato 13 luglio è sul palcoscenico Elisabetta Vergani con lo spettacolo teatrale “L’infinita speranza di un ritorno. Vita e poesia di Antonia Pozzi”. Figlia unica di una famiglia dell’alta borghesia milanese, la poetessa morì suicida a 26 anni nel 1938 senza aver mai pubblicato una sola poesia. Studiò Filosofia all’Università Statale e si inserì nella vita culturale milanese degli anni Trenta, avendo per compagni di studio alcuni tra i futuri protagonisti della cultura del Novecento. Nella sua esperienza umana convissero l’immenso amore per la natura e la montagna e il difficile rapporto col mondo maschile ed intellettuale della propria epoca. È sepolta nel piccolo cimitero di Pasturo, in Valsassina, sotto le sue amate Grigne.

Si prosegue venerdì 19 luglio con la conferenza per immagini “Leonardo e l’energia della natura”: lo storico dell’arte Stefano Zuffi torna a Zelbio, con una serata dedicata a Leonardo da Vinci, in concomitanza con la ricorrenza dei cinquecento anni della sua scomparsa.

Sabato 27 luglio si parla di Italia e di italiani partendo dal saggio “La Penisola che non c’è – La realtà su misura degli italiani” (Mondadori): il sociologo e sondaggista Nando Pagnoncelli – presidente di Ipsos Italia, ospite della trasmissione tv “Di martedì” e firma del “Corriere della Sera” – ci racconta alcune incongruenze del nostro Paese. Partendo da una analisi precisa su cosa sia “l’opinione pubblica”, Pagnoncelli la tratteggia come “protagonista” indiscussa dei nostri tempi perché ottenerne il consenso è di vitale importanza per leader e partiti politici, che spesso modellano la propria azione solo in vista di questo obiettivo. Da qui la necessità di sapere cosa pensano, desiderano e sognano i cittadini, ossia i potenziali elettori, salvo scoprire che le loro opinioni sono profondamente contraddittorie e di rado, almeno nel nostro paese, rispecchiano la realtà.

Sabato 3 agosto spazio per un racconto dedicato al Ticino con “Angeli, Arcangeli e demoni del Ticino”: il celebre architetto Mario Botta, già ospite di Zelbio, narra le grandi bellezze della Svizzera Italiana e ci porta a riscoprire e valorizzare un grande patrimonio di tradizioni, cultura e arte presente sul territorio cantonale.

Sabato 10 agosto una serata di parole, immagini e musica che partono da Zelbio e volano in Spagna: Giuseppe Pizzala è “Uno zelbiese alla guerra di Spagna”, ebanista emigrato in Sud America, rimandato in Italia perché rivoluzionario e poi ripartito per la Spagna dove si arruolò come volontario per sostenere il governo repubblicano contro l’insurrezione militare sostenuta da Mussolini e da Hitler. Antifascista, partecipò alla guerra civile spagnola dal 1936 al 1939, fino alla totale sconfitta della Repubblica e all’inizio dei successivi 35 anni di dittatura franchista. Riparò poi in Francia, dove proseguì la difesa della democrazia contro i nazisti combattendo tutta la II guerra mondiale come volontario nell’esercito francese. Claudio Rossi – che ha vissuto lunghi anni in Spagna approfondendone la storia e che attualmente collabora con l’Istituto “Ferruccio Parri” di Milano (Ex Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia) – ha recuperato documenti e testimonianze di questa vita avventurosa, di cui è rimasta scarsa memoria.

Si prosegue sabato 17 agosto con il ritorno di un affezionato amico del festival: Gianni Clerici racconta la sua straordinaria collezione di quadri e sculture, con la storica dell’arte Milena Naldi. La serata “Dall’arte del tennis a il tennis nell’arte” prende spunto dalla recente pubblicazione “Il tennis nell’arte – Racconti di quadri e sculture dall’antichità ad oggi” (Mondadori), in cui il grande giornalista e scrittore traccia una storia divertita e inedita del tennis nell’arte.

Sabato 24 agosto protagonista è sempre l’attualità: in una serata intitolata “Ultimissime notizie”, Giulio Anselmi riflette sulle problematiche dell’informazione attuale, analizzando le motivazioni dell’attuale crisi della carta stampata e le nuove frontiere dell’informazione digitale. È il Presidente dell’ANSA dall’aprile 2009.

La serata conclusiva del Festival è sabato 31 agosto con lo scrittore svedese più noto in Italia, e che ama il Belpaese: Bjorn Larsson – scrittore, traduttore e appassionato velista – racconta della sua ultima pubblicazione “La lettera di Getrud” (Iperborea), un romanzo sulla storia e sull’identità, su come questa venga costruita e in parte imposta, sui limiti della libertà umana. Il romanziere che è diventato famoso a livello internazionale con “La vera storia del pirata Long John Silver” e “Il cerchio celtico” passa ad una nuova tematica, il dramma della persecuzione degli ebrei legato alla questione dell’identità. Larsson è docente di letteratura francese all’Università di Lund, filologo, traduttore, scrittore e appassionato velista: ama l’Italia e parla perfettamente italiano.

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