Pubblicato:
Aggiornato:
Valgreghentino saluta don Enrico Vitali
La chiesa di San Giorgio gremita per la messa solenne di congedo dell'anziano parroco
Tutta Valgreghentino riunita quest'oggi in chiesa, per salutare don Enrico Vitali che lascia l'incarico di parroco per raggiunti limiti di età.
Il congedo di don Enrico Vitali
Il momento di congedo ufficiale si è tenuto durante la celebrazione Eucaristica domenicale delle 10, in una gremitissima chiesa parrocchiale dedicata a San Giorgio. Don Enrico Vitali, 77 anni, lascia la guida pastorale di Valgreghentino dopo 17 anni, avendo ormai raggiunto l'età pensionabile.
Sull'altare i monsignori di Valgre
La solenne concelebrazione è stata presieduta dallo stesso parroco affiancato da monsignor Fausto Gilardi e dal prevosto di Lecco, monsignor Davide Milani, entrambi sacerdoti nativi di Valgreghentino. La Messa solenne è stata animata dalla corale locale San Giorgio, diretta dalla maestra Stefania Casu, e dai Picett del Grenta, diretti dal maestro Gabriele Bolis. Presenti i rappresentanti di tutte le associazioni civili del paese e delle Forze dell'ordine. Non è mancato il sindaco Matteo Colombo, in veste ufficiale con la fascia tricolore accompagnato dai rappresentanti dell'Amministrazione comunale.
L'emozione del parroco
Emozionata l'omelia pronunciata da don Enrico.
"Ecco l'ultimo passo, vorrei morire a Bevera, dove son morti i miei genitori. Vorrei andare in Paradiso dove sono andati loro, ma questa sarà un'impresa molto difficile. Per questo mi raccomando, oggi ed in futuro, alle vostre preghiere, ed all'intercessione della Madonna. Ho portato con me il quadro della Madonna del Rosario, ho scritto sull'ultimo numero del bollettino che qui, in questi anni, ho dato poco ma ho ricevuto tanto. Vi ringrazio per il bene che mi avete voluto, e per tutto ciò che mi avete dato".
E ancora: "Ci sono stati, anche da parte mia, tanti propositi. Ed alcuni in particolare, che qui avevo letto a voce alta, nell'omelia del mio ingresso ufficiale e solenne nella festa di Cristo Re, il 10 novembre 2002. Dicevo: devo riuscire a volervi bene, in modo particolare ai bambini, agli ammalati, agli anziani, alle famiglie provate, alle famiglie in cammino. Talora si vanno configurando le gioie e le difficoltà, ed i problemi, ed ancora dicevo di amarvi nell'umiltà, nel dialogo, nella gratuità, atteggiamenti che per me si riassumono nella povertà. Ma ora, mi perdonerà il Signore, per tutte le volte che non li ho mantenuti? E mi perdonerete voi, anche per questo? Per voj, sono sicuro che è per il sì. Ed allora vi ringrazio, non siete voi a ringraziare, me, ma io a ringraziare voi".
A conclusione: "Continuate a ricordarmi alla dolcissima Madre Mari. Infine non posso tralasciare di dire una parola sul Vangelo di oggi. Dice che anche Gesù si è ritirato ed andò ad abitare a Cafarnao, sulla via del mare, oltre il Giordano, perché il popolo tutto vedesse una grande luce. Ecco io vi auguro che questa grande luce di Cristo possa brillare anche su voi tutti, e proprio per questo continuerò a portarvi nel cuore".
Il grazie dei parrocchiani
Due rappresentanti dei parrocchiani hanno ringraziato dal pulpito l'anziano parroco, lodando la sua particolare cura per i poveri, gli ammalati e le persone sole. "Don Enrico continua a pregare per la parrocchia" la richiesta finale. "Oggi nella chiesa il prete viene dato e poi tolto, come Don Enrico - ha detto monsignor Gilardi - Ma l'importante è il ministero che ha vissuto e la testimonianza che ha dato. Oggi il popolo di Dio è qua per ringraziarti, con una promessa: ti ricorderemo sempre, perché ti vogliamo bene"
Un applauso scrosciante ha chiosato i tre interventi, di saluto e di gratitudine.
I doni a don Enrico
A conclusione, i doni recati a don Enrico dai rappresentanti della comunità. L'anziano sacerdote li ha accolti con grande emozione. A conclusione della celebrazione sono state scattate le tradizionali foto di gruppo sull'altare a ricordo della giornata.
Mario Stojanovic
