Uccise il fratello con problemi psichiatrici: arrestato 43enne

La vittima era stata trovata senza vita nel suo appartamento a marzo.

Uccise il fratello con problemi psichiatrici: arrestato 43enne
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Alle prime luci dell’alba, i Carabinieri della Compagnia di Menaggio guidati dal comandante Filippo Bentivogli hanno arrestato su indicazione del G.I.P. del Tribunale di Como, un 43enne italiano per l’omicidio aggravato del fratello.

Uccise il fratello: è successo lo scorso marzo

E’ una storia di degrado e di violenza quella che si è chiusa questa mattina, 30 luglio, con l’arresto a Novate Mezzola di Pietro Sandrini, nullafacente classe 1975 di Sorico, con l’accusa di omicidio volontario del fratello Arno Sandrini.

L’episodio risale al 1° marzo scorso quando i sanitari del 118, allertati dai Servizi Sociali che dovevano fare visita ad Arno Sandrini, lo trovarono nella casa che condivideva con il fratello privo di vita. La vittima era morta in seguito a un’emorragia dovuta a un taglio profondo nel polpaccio.

Difficili le indagini per i Carabinieri intervenuti sul posto: Sandrini infatti era un paziente psichiatrico con diverse patologie che, anche per questo motivo, non evidenziava la presenza di lesioni esterne palesemente determinanti morte ad opera terzi.

Il comandante di Menaggio Filippo Bentivogli e il vicecomandante provinciale Donato Di Gioia

Nel corso dei mesi, le prolungate ed incessanti investigazioni – comprensive dell’analisi di svariate decine di telecamere di videosorveglianza e attività tecnica captativa – hanno, invece, permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti del fratello. L’indagato, al culmine di uno scatto d’ira e avvalendosi di un’arma da taglio, si sarebbe macchiato di fratricidio.

Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri il delitto sarebbe stato particolarmente cruento; l’indagato avrebbe percosso violentemente e ripetutamente la vittima fino a colpirla alla gamba con una lama affilata, lasciandola morire agonizzante a causa dell’emorragia per la profonda ferita inferta. Poi si sarebbe disfatto degli abiti sporchi di sangue, lasciandoli in quella casa, che più assomigliava al magazzino di un accumulatore seriale. A incastrare il fratello della vittima sarebbero state le immagini di alcune telecamere che lo immortalarono proprio con quei vestiti addosso.

Alla base dello scatto d’ira che ha portato Pietro Sandrini a uccidere il fratello ci sarebbe stata una violenta lite dovuta al taglio della corrente elettrica per morosità. Era infatti Arno a pagare, con la sua pensione di invalidità, le bollette della casa. Mancanza che avrebbe scatenato le ire del fratello.

L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato accompagnato al carcere Bassone di Como a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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