Tragedia di Lezzeno: palloncini e lacrime per la piccola Maddalena FOTO e VIDEO

L'ultimo saluto di Lezzeno alla piccola Maddalena.

Tragedia di Lezzeno: palloncini e lacrime per la piccola Maddalena FOTO e VIDEO
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Il giorno di Pasquetta una terribile tragedia ha squarciato la serenità della Comunità di Lezzeno. Lì ha perso la vita Maddalena, una piccola di soli 6 anni che frequentava l’ultimo anno d’asilo all’istituto Figlie di Santa Maria di Leuca di Blevio dove tutti sono ancora scossi. Questo pomeriggio alle 14 Lezzeno si stringe intorno alla famiglia per l’ultimo saluto alla bambina nella Chiesa SS. Quirico e Giulitta.

A Pasquetta la tragedia

Maddalena Dominioni, nipote di Erio Matteri, noto restauratore di imbarcazioni storiche a Como, si trovava proprio in compagnia del nonno quando è successo l’incidente.  La piccola sarebbe accidentalmente caduta nel vano motore del motoscafo del nonno, rimasto aperto, procurandosi una profonda ferita alla testa. Vani i soccorsi, Maddy ha perso la vita all’ospedale di Brescia.

Palloncini e lacrime per Maddy

Piena di persone la chiesa SS. Quirico e Giulitta di Lezzeno. All’esterno, una folla con in mano dei palloncini bianchi che sono stati fatti volare quando il feretro è uscito dalla chiesa, alla fine della cerimonia funebre.

Il parroco: “Perché questo dolore?”

“Siamo riuniti attorno all’altare per consegnare alle braccia del Risorto la nostra piccola Maddalena. Ma la vita non é finita, é cambiata. Porto a tutti i presenti il messaggio di vicinanza del nostro vescovo Oscar Cantoni”  ha spiegato all’inizio dell’omelia il parroco di Lezzeno. “O Dio – ha continuato – che hai disposto che la piccola Maddalena sfiorasse appena questo mondo, abbracciaci nella tua gloria. Di fronte al dolore della famiglia di Maddalena abbiamo l’impressione che le parole non abbiano senso. L’unica domanda: perché questo dolore? Perché la vita di una bambina che ti amava? Eppure abbiamo bisogno di una parola che ci aiuti a comprendere il mistero della vita. Abbiamo bisogno di una parola per andare avanti, che consoli se è possibile. Come tenere insieme il silenzio e la parola? Con la preghiera. La parola di Dio che illumina il nostro silenzio”.

Facendo riferimento al nome Maddalena, il sacerdote ha raccontato: “In questo momento di dolore abbiamo avuto un segno della tenerezza di Dio. Il Vangelo di Pasqua parla della Maddalena che incontra Dio risorto. Lei lo ha sempre seguito fin dall’inizio. Sotto la croce lei é lì. Il mattino di Pasqua é al sepolcro per trovare il Signore. Lei é la prima testimone della misericordia di Dio, é apostola degli apostoli”.

“Sapeva sorprendere con le sue domande”

Il ricordo del parroco che conosceva bene la piccola: “Era una bambina che sapeva sorprendere anche per come pregava. Diceva che da grande avrebbe sposato Gesù. La sua istruzione è la sua famiglia le avevano fatto credere che Gesù era tra i suoi amici. C’era fede in lei, quella schietta dei bambini. Se tutti i bimbi sono speciali lei lo era in modo particolare. Era più matura, sapeva sorprendere con le sue domande e per delle uscite improvvise che lasciavano a bocca aperta. Proprio il giorno di Pasqua aveva preso a baciare con amore un’immagine del Signore. Era una bambina al centro dell’amore della sua famiglia. Anche il suo ultimo viaggio in barca é stato un gesto d’ amore”.

Il cordoglio di un’intera città

Abitava a Como insieme ai suoi genitori e, come il papà, era una tifosa del Como calcio che spesso andava a seguire allo stadio “Sinigaglia”. La società comasca ha voluto salutarla con dolce messaggio: “Da oggi sventolerai i nostri colori anche da lassù”. Oggi, durante il giorno dei funerali, tanti tifosi comaschi hanno voluto salutarla.

 

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