Rubati cappelli e gagliardetti degli alpini dopo l'adunata del centenario

A dimostrazione dell'attaccamento ai propri simboli gli alpini hanno lanciato anche un appello in rete. In poche ore il post è stato condiviso da quasi 1600 persone e più di 300 hanno espresso la propria vicinanza al gruppo colichese.

Rubati cappelli e gagliardetti degli alpini dopo l'adunata del centenario
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"Per un alpino il proprio cappello è tutto". Bastano queste poche parole per esprimere la rabbia, lo sdegno e l'amarezza per il furto messo a segno ai danni delle penne nere di Colico che domenica hanno partecipato alla Adunata del Centenario che si è svolta a Milano.

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Rubati cappelli e gagliardetti degli alpini dopo l'adunata del centenario

L'incredibile e increscioso episodio è avvenuto nella tarda serata di domenica a Milano. Dopo aver partecipato alla sfilata e alle celebrazioni gli alpini colichesi, che avevano raggiunto Milano a bordo di un minibus, si sono fermati a cena in un ristorante in  via Privata Venezia Giulia prima di far rientro a casa. Ma una volta tornati all'autobus hanno fatto una amara scoperta. I finestrini del minivan erano stati sfondati. I ladri avevano fatto razzia di tutto: zaini, oggetti personali, ma soprattutto il "tesoretto" degli alpini, ovvero i cappelli con la penna e tre gagliardetti.

Enorme valore sentimentale

Un amaro rientro a casa per le penne nere che ovviamente hanno allertato le forze dell'ordine. La speranza è che una volta intascati i soldi che hanno raccimolato sul bus i soliti ignoti, per non dire idioti, abbiano abbandonato da qualche parte gli oggetti tanto cari agli alpini. Oggetti che, pur  non avendo un alto valore economico, hanno senza dubbio uno smisurato valore affettivo .

L'appello in rete

A dimostrazione dell'attaccamento ai propri simboli gli alpini hanno lanciato anche un appello in rete. In poche ore il post è stato condiviso da quasi 1600 persone e più di 300 hanno espresso la propria vicinanza al gruppo colichese.

Commenti
Giuliana Sommariva

Spero tanto che i ladri (questa volta particolarmente idioti) vengano presi e puniti a dovere, e spero ancora di più che i vostri cappelli e tutti i vostri ricordi vengano ritrovati. Ve lo auguro con tutto il cuore e tutta la mia simpatia, rafforzata dal fatto che anche mio suocero era un alpino.

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