Omicidio di Sogno: Guzzetti condannato a 24 anni

Quando il giudice ha pronunciato la sentenza di condanna Guzzetti è scoppiato in lacrime. Durante le sue spontanee dichiarazioni aveva ribadito: «Non ho ucciso io Adeodata».

Omicidio di Sogno: Guzzetti condannato a 24 anni
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Oggi pomeriggio è arrivata la sentenza di condanna di Guzzetti

In Corte d'Assise a Como

Roberto Guzzetti 60 anni, è stato condannato a 24 anni di reclusione per l’omicidio di Maria Adeodata Losa 87 anni, uccisa con undici coltellate il 9 giugno del 2016. Questa è la sentenza emessa oggi pomeriggio dalla Corte di Assise di Como, presieduta dal giudice Valeria Costi.

Roberto Guzzetti
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Maria Adeodata Losa
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Ieri mattina il pm Paolo Del Grosso aveva invocato per lui il carcere a vita. Una richiesta che era giunta dopo l’audizione degli ultimi quattro testi della difesa, fra i quali anche Leonilda Losa, 98 anni, sorella della vittima che il giorno dell’omicidio era in casa, al piano superiore, immobilizzata a letto.

Una testimonianza sofferta

Una testimonianza sofferta quanto faticosa a causa dell’età e delle precarie condizioni di salute dell’anziana. La donna ha ricostruito l’ultimo giorno di vita della sorella spiegando che «abbiamo pranzato insieme in camera mia, poi qualcuno ha suonato al campanella, mia sorella si affacciata alla finestra, sembrava spaventata ma è scesa ad aprire la porta. E’ stata l’ultima volta che l’ho vista viva». Leonilde ha anche detto di aver visto un uomo entrare in camera sua, ma non è stata in grado di riconoscere l’imputato.

Questa mattina l'arringa

Nella mattinata di oggi la palla era passata agli avvocati del sessantenne, Patrizia e Marilena Gugliemana. I due avvocati hanno chiesto l’assoluzione, o in subordine il minimo della pena. I legali hanno parlato di lacune nelle indagini e ieri aveva avevano anche invocato ulteriori accertamenti oltre ad una nuova perizia psichiatrica sull’imputato: richiesta che la Corte aveva respinto.

La sentenza di condanna

Poco dopo le 17, dopo una lunga camera di consiglio è arrivata la sentenza che condanna Guzzetti a 24 anni di carcere: è caduto l’aggravante della particolare crudeltà nel commettere il reato. Dice l’avvocato Patrizia Guglielmana: «E’ stato un processo difficile e impegnativo. La parola ergastolo fa paura solo a pronunciarla perché significa fine pena: mai. Sicuramente un primo passo lo abbiamo fatto e un secondo lo faremo con l’Appello nella convinzione che il nostro assistito non ha commesso alcun reato».

Le lacrime di Guzzetti

Quando il giudice ha pronunciato la sentenza di condanna Guzzetti è scoppiato in lacrime. Durante le sue spontanee dichiarazioni aveva ribadito: «Non ho ucciso io Adeodata». Presente anche la pronipote della vittima, Cristina Bonacina, che aveva rinvenuto il corpo dell’anziana e che si è costituita parte civile nel processo.

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