«Mio figlio è stato “rapito” dalla madre, aiutatemi»

Il papà disperato ha incontrato il ministro Locatelli a Castello Brianza.

«Mio figlio è stato “rapito” dalla madre, aiutatemi»
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Sembrava una storia a lieto fine quella di Angelo Mounir Maggioni, 40 anni, di Viganò, che nel 2017 aveva finalmente potuto riabbracciare suo figlio dopo che la madre lo aveva rapito e portato in Algeria.  Lo scorso luglio, però, la sua ex moglie è fuggita di nuovo, portando con sé il bambino di soli sei anni, del quale papà Angelo non ha più notizie da settimane.

«Mio figlio è stato “rapito” dalla madre, aiutatemi»

Non ha notizie  di suo figlio  da più di un mese e non sa dove si trovi  con precisione. A Maggioni, lancia un appello alle istituzioni affinché lo aiutino a riportare a casa il suo bambino di soli sei anni, per la seconda volta rapito dalla madre e portato in Algeria.  «C’è un accordo di affidamento congiunto che prevede che mio figlio viva  a Viganò con me e mio padre.  A settembre deve rientrare  a scuola, ci sono i richiami delle vaccinazioni
da fare, la sua vita è qui  in Italia» dichiara  papà Angelo. Che alle istituzioni chiede un intervento concreto e alla sua ex moglie  di mettersi  una mano  sul cuore e pensare al bene del bambino.  «Da quando mio figlio non è più con me a casa non c’è più  il sole...»

L'incontro con il ministro Locatelli

Per far sì che il suo appello alle istituzioni venga ascoltato e il bimbo riportato a casa, lo abbiamo aiutato ad incontrare il ministro alla Famiglia Alessandra Locatelli.  Venerdì 23 agosto, a Castello Brianza, Angelo Mounir Maggioni è riuscito ad incontrare il ministro della Famiglia Alessandra Locatelli. L’ex vicesindaco di Como era infatti l’ospite d’onore della festa della Lega a Castello Brianza, ma è riuscita nonostante una fitta scaletta di interventi a trovare il tempo per ricevere ed ascoltare la storia di un padre disperato.  Il ministro Locatelli ha quindi incoraggiato Angelo Mounir Maggioni a proseguire nella sua ricerca e nella sua lotta per riavere il figlio, cercando di riproporre il caso agli enti preposti e inviando anche tutta la documentazione alla nuova mail che ha attivato da poche settimane con il Ministero.

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