Malore in piscina, salvo per miracolo grazie a due angeli custodi

Malore in piscina, salvo per miracolo grazie a due angeli custodi
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Colpito da un malore in piscina, è stato salvato da due angeli custodi.

Malore in piscina, salvo grazie a due angeli custodi

Se si fosse sentito male mentre era da solo, in casa o per strada, probabilmente non avrebbe avuto scampo. Ma per fortuna in quel momento si trovava in piscina, dove due eroi gli hanno letteralmente salvato la vita.
I protagonisti di questo incredibile salvataggio sono Rosella Colnago e Sergio Mantecca. La prima, conosciuta da tutti come Rosy, ha 55 anni, abita a Solza ed è la storica istruttrice, coordinatrice e direttrice dell’impianto. Il secondo, invece, ha 55 anni e abita a Villa d’Adda ma è originario di Calusco, dove lavora al centro natatorio come direttore sportivo, assistente bagnante e istruttore di secondo livello.
E’ a loro due che Fabrizio Sangalli 58 anni, di Carvico, deve la vita. Mercoledì scorso, intorno alle 10, Sangalli si era infatti recato alla piscina comunale di via Adda per il consueto allenamento di nuoto libero. Arrivato in fondo alla prima vasca, però, ha improvvisamente accusato un malore e si è lasciato andare, privo di sensi.

L'intervento dei due angeli

«In quel momento io e Sergio eravamo sul bordo piscina – ha spiegato Rosella Colnago – e quando abbiamo visto la scena siamo intervenuti con prontezza: lo abbiamo trascinato fuori dall’acqua e abbiamo messo in atto la rianimazione cardiopolmonare».
L’una con la respirazione bocca a bocca e l’altro con il massaggio cardiaco, hanno svolto un lavoro brillante: «I primi cinque minuti sono stati fondamentali per evitare danni cerebrali alla vittima – ha infatti commentato l’istruttrice – Visto che dopo i primi massaggi il signore non si svegliava, due assistenti sono corsi a prendere il defibrillatore. Poi io gli ho applicato le piastre».

Salvo grazie al defribillatore

Inizialmente l’apparecchio non dava alcun segnale di erogazione della scossa. Ed è proprio in quel momento che è accorsa a dare una mano anche Michela Sala, volontaria della Croce Rossa dal 2011. «A quell’ora ero al lavoro a Calusco quando una mia collega, amica della vittima che stava assistendo alla scena dal bar della struttura, mi ha chiamato disperata – ha spiegato quest’ultima, 32 anni, residente a Bonate Sopra –  Allora mi sono precipitata ad aiutare gli istruttori: ho dato il cambio a Mantecca nel massaggio cardiaco e li ho supportati nell’utilizzo del Dae».
Al secondo tentativo la scossa è partita. Era la prima volta che alla piscina di Calusco veniva usato il defibrillatore per salvare una vita. Poco dopo sarebbe giunta anche un’infermiera del 118 che avrebbe affiancato i soccorritori nelle ultime manovre prima dell’arrivo dell’’automedica e dell’autoambulanza.

Il trasporto in ospedale

Quest’ultima ha trasportato Sangalli all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dov’è attualmente ricoverato.  Se nel momento in cui ha accusato il malore si fosse trovato altrove e non in un luogo pubblico, alla presenza di un personale competente e di un defibrillatore, probabilmente per lui non ci sarebbe stata alcuna possibilità di salvezza. «E’ proprio quello che ci hanno detto i medici del pronto soccorso quando dopo l’accaduto ci hanno chiamato per congratularsi con noi – ha concluso infine l’ istruttrice –  Sono state le prime manovre di rianimazione e le scosse del defibrillatore ad averlo tenuto in vita»

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