Finta eredità: sacerdoti lecchesi nel mirino dei truffatori

Odioso raggiro nei confronti di due parroci dei Lecco.

Finta eredità: sacerdoti lecchesi nel mirino dei truffatori
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«Un suo parrocchiano le ha lasciato un’eredità,  ma deve versare dei soldi per sbloccare la pratica». E’ cominciato così il tentativo di truffa ai danni di due sacerdoti lecchesi, don Carlo Gaviraghi, di Chiuso e don Franco Colombo, coadiutore a Maggianico.  Il meccanismo del raggiro, in entrambi i casi, è stato identico.

Finta eredità: sacerdoti lecchesi nel mirino dei truffatori

Efficace, purtroppo il modus operandi dei malviventi: il truffatore chiama il sacerdote dicendo di essere un notaio, oppure un avvocato o più genericamente il dipendente di uno studio legale e lo informa che una persona, prima di morire, gli ha lasciato un’eredità. Quindi per sbloccare l’incartamento e poter ottenere così il versamento della somma bisogna pagare qualche centinaio di euro per spese legali e marche da bollo.

I due sacerdoti lecchesi però hanno subito sentito puzza di bruciato e si sono rivolti alle forze dell’ordine.

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