Donna scomparsa da marzo: alla famiglia arriva una misteriosa telefonata da un convento

Lo sconvolgente racconto dalla famiglia della 53enne scomparsa.

Donna scomparsa da marzo: alla famiglia arriva una misteriosa telefonata da un convento
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Donna scomparsa in Val Cavargna: non si hanno più tracce di Rosaria Curti, 53 anni, da venerdì 9 marzo 2018. La famiglia della donna ha però raccontato a “Chi l’ha visto” di aver ricevuto una misteriosa telefonata proveniente da un convento.

Donna scomparsa da marzo: alla famiglia arriva una misteriosa telefonata

Sconvolgente il racconto della sorella Giuliana: “Ero al supermercato quando ho ricevuto una telefonata. Rispondo e sento dei singhiozzi, pensavo a qualche bambino in casa che aveva fatto per errore un numero. Poi però è partita una lamentela, intensa, forte. Ero sconvolta. Mi è sembrata mia sorella non dalla voce, ma dal modo e dall’intensità. Mi ha riportato alla mente che faceva così quando era senza medicine”. Dopo la telefonata la famiglia ha sporto denuncia ai Carabinieri. Da lì si è scoperto che la telefonata è partita da 700km dalla casa dove abitava Rosaria.

Il numero è di una madre superiora

La cosa più strana è che l’angosciante telefonata sia partita dal telefono intestato a una madre superiora di un convento a Chieti. “Questa telefonata ci ha ribaltato ancora di più, non sappiamo dove sbattere la testa”. Spiega Giuliana, molto scossa.

Dal convento negano

La nipote di Rosaria, Jessica racconta: “Abbiamo contattato il convento e subito hanno negato di aver fatto quella telefonata. Volevamo capire, perché una chiamata deve essere spiegabile. Non può essere uno sbaglio, è stata una telefonata pazzesca”. Anche l’inviata di “Chi l’ha visto” si è recata a Chieti per chiedere spiegazioni alla madre superiora ma non è riuscita a trovarla.

Il dolore dell’anziana mamma

Le tante giornate di angoscia e silenzio sono state rotte da questa telefonata anonima su cui ci sono ancora poche spiegazioni. La mamma della donna scomparsa, in lacrime, ha spiegato: “E’ brutto veder scomparire una persona. Penso sempre che morirò senza vederla”. E poi l’accorato appello: “Rosaria, se ci sei, torna a casa che ti voglio bene. Qui sei sempre la benvenuta”.

Cosa c’è dietro quella telefonata?

Il dubbio a questo punto resta: si tratta di un errore, uno scherzo terribile o qualcuno ha voluto far sentire la voce di Rosaria? Di certo c’è che la donna ha paura degli estranei eppure nel giorno della sua scomparsa è uscita di casa e ha chiesto un passaggio fino a una farmacia di Carlazzo. Da lì non si sa più nulla…

 

 

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