Il bimbo morto al Manzoni non aveva lesioni cerebrali congenite

Il piccolo, originario della provincia di Cuneo, era in Lombardia perchè era già in cura a "La Nostra Famiglia".

Il bimbo morto al Manzoni non aveva lesioni cerebrali congenite
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Il bimbo morto al  Manzoni non aveva lesioni cerebrali congenite . Sarà quindi fondamentale il risultato dell'autopsia per capire cosa abbia portato alla morte del piccolo.

Bimbo morto al  Manzoni

La tragedia si è consumata domenica all'ospedale lecchese. Il piccolo si trovava con la sua famiglia, originaria della provincia di Cuneo,  a Bosisio Parini. Era quindi in Lombardia  perchè era già in cura a "La Nostra  famiglia". L'aggravarsi della sua situazione aveva reso necessario un trasporto al Manzoni di Lecco. Lì  piccolo era stato ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva. Nonostante i tentativi dei medici il cuore del bimbo ha cessato di battere nella serata di domenica.

Denuncia contro ignoti

I genitori del piccino hanno deciso di sporgere denuncia contro ignoti.  La Procura della repubblica di Lecco ha quindi aperto un fascicolo e sul corpicino del bimbo è stata disposta l’autopsia. Al momento resta da stabilire una data per l'esame. Nella mattinata di oggi, giovedì, il Pubblico Ministero Silvia Zannini è entrata in possesso della cartella clinica del bimbo.

Lesioni cerebrali

Come detto il bimbo di un anno e mezzo  era affetto da un precedente patologia. In particolare sembra che si possa trattare di  lesioni cerebrali non congenite. Ciò significa che la malattia  era stata scatenata da un evento esterno. Ad esempio una encefalite. Secondo l'Ansa quindi, tra i sospetti da accertare, c'è anche quello che all'origine della patologia possa esserci stato un vaccino. L'Asst di Lecco ha sottolineato che sarà solo l'autopsia a dare una risposta definitiva.

La correlazione è solo una ipotesi

"Benché il rischio di encefalite in seguito a vaccinazione contro morbillo e pertosse sia stato considerato biologicamente plausibile, nessuno studio ha confermato l'esistenza di una associazione causale" spiega in rete Francesco Gesualdo, Chirurgo Pediatra presso Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

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