"Zone rosse" - Appello per Lecco: "Chiediamo un piccolo gesto al sindaco di Calolzio"

"Fermiamoci un momento a riflettere, fermatevi per favore ! Non ripetiamo gli errori del passato".

"Zone rosse" - Appello per Lecco: "Chiediamo un piccolo gesto al sindaco di Calolzio"
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"Zone rosse" a Calolziocorte: il Direttivo di Appello per Lecco, lista di maggioranza nel consiglio comunale del capoluogo, chiede al sindaco Marco Ghezzi un "piccolo gesto": "Fermiamoci un momento a riflettere, fermatevi per favore! Non ripetiamo gli errori del passato".

"Zone rosse" pietra di scandalo

Appello per Lecco ha diramato un comunicato riguardo al regolamento approvato dal Consiglio comunale di Calolzio per disciplinare l'ubicazione dei centri di accoglienza per migranti. Un provvedimento che molto sta facendo discutere e ha suscitato una decisa levata di scudi da parte di forze politiche del centro sinistra e associazioni impegnate nell'accoglienza e nell'integrazione dei migranti accolti nei Cas presenti nel Lecchese. Ieri, sabato, si è tenuto un sit in di protesta davanti al municipio di Calolzio.

Il Comunicato di Appello

Questo il comunicato di Appello per Lecco:

Non sappiamo quanta consapevolezza i nuovi amministratori di Calolzio abbiano avuto nel promuovere queste procedure sulle cosiddette "zone rosse " per i migranti, viceversa siamo pienamente consapevoli della pericolosità sociale di queste iniziative politiche.

La rabbia, l'odio, il rancore stanno montando in Italia in maniera esponenziale e lo denunciava Corrado Valsecchi già il 16 dicembre 2018 nella sua riflessione sul "sovranismo"   che avete pubblicato sui vostri giornali.

Questi nefasti sentimenti non sono altro che l'effetto di una dirompente e continua, per alcuni versi violenta, provocazione finalizzata alle prossime scadenze elettorali.
Le parole d'ordine di un personale politico che espone le fasce deboli al pubblico ludibrio della sorte sono francamente disumane ed inaccettabili.

Fermiamoci un momento a riflettere, fermatevi per favore ! Non andiamo incontro agli errori del passato, non riavvolgiamo la pellicola di un film già visto, non aizziamo le persone contro i più sfortunati e soprattutto non facciamo decreti legge e delibere comunali di cui, prima o poi, ci dovremo amaramente pentire solo per avere, momentaneamente, un pugno di voti in più .

La politica non è un gioco é una cosa "maledettamente" seria e non possiamo permetterci per irresponsabilità, leggerezza e faziosità di alimentare vocazioni e richiami all'odio e all'emarginazione verso gli altri, gli amministratori hanno il compito primario di rappresentare le loro comunità locali e nazionali, rispettando però un contesto mondiale dove l'interdipendenza è un valore assoluto per la crescita e la civile convivenza umana.

Tutte le storie che hanno portato a feroci dittature sono iniziate così cominciando a isolare, odiare ed emarginare le comunità diverse da quelle che si dichiarano o riconoscono autoctone, quello che é successo a Calolziocorte é un caso al quale si può rimediare semplicemente revocando il provvedimento e l'orientamento della Giunta, si può chiudere l'episodio dichiarando che é stato abnorme e ingiustificato prospettare un percorso di questo genere .

Il Sindaco di Calolziocorte con un piccolo gesto di responsabilità potrebbe dare un grande contributo di trasparenza e chiarezza ed evitare che la vicenda assuma connotazioni sempre più deprecabili e pericolose. Facciamo in modo che la politica torni ad essere un luogo dove non si inseguano i bassi istinti e non si giochi sulle paure artificiosamente alimentate.

Direttivo
Appello per Lecco
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