Valentino, senza tetto che va ogni giorno a Messa: "Così mi sento vicino a Dio"

La dolorosa testimonianza: "Anche tra di noi poveri, per scelta o per conseguenze economiche o psichiche, c’è chi ruba. Una coperta, un paio di scarpe, una giacca... Insomma una guerra tra poveri"

Valentino, senza tetto che va ogni giorno a Messa: "Così mi sento vicino a Dio"
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Trascorrono le notti al gelo, rintanati in qualche vicolo del centro storico o sotto i porticati, coprendosi con vecchie coperte o con cartoni. Come facciano a resistere ad una vita del genere ci muove a pietà umana ma altrettanto umanamente ci inquieta.  Tra i clochard «abituè» del centro di Lecco da mesi, c’è anche Valentino, senza tetto che va ogni giorno a Messa: "Così mi sento vicino a Dio".

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La storia di Valentino

Barba e capelli folti e lunghi, di mamma Italiana e babbo greco. Da alcuni mesi si è stabilito nella nostra città. Valentino è ormai un volto conosciuto dai lecchesi, soprattutto dai fedeli che ogni giorno partecipano alle sante messe nelle chiese del centro, perché lui è sempre presente. Prega con loro e riceve l’Eucaristia. Non chiede la carità. Per il desinare si rivolge alla Caritas. Per dormire ha scelto un tetto di stelle.

«Da oltre trent’anni viaggio attraverso l’Europa, ma amo l’Italia, poiché le mie origini sono cattoliche» ci racconta. Il profilo che dà di sé, a parole, è semplice: «Non ho una casa, dormo all’aperto, ma sono contento, perché ho scelto la libertà». Valentino ha tracciato un linea netta, per molti versi francescana, tra bene e male: «Non amo il cemento, il ferro, la plastica e tutto quello che ha preso il posto delle meraviglie della natura, create da Dio. Ma ne hanno preso il posto mercanteggiando con il denaro... Vedo la società attuale, secondo la mia filosofia di vita, ormai dentro ad un vortice di non ritorno. Tutti gli elementi naturali della nostra terra vengono inquinati per il nostro egoismo e consumismo sfrenato. E tutto per la mancanza di rispetto e di semplici regole di civiltà».

La vita del senza tetto

Rubare è sbagliato, ma qualche volta necessario. «Anche tra di noi poveri, per scelta o per conseguenze economiche o psichiche, c’è chi ruba. Una coperta, un paio di scarpe, una giacca... Insomma una guerra tra poveri». Ma questo legame con la Chiesa?

«Ho trascorso parecchi anni a Roma, nel corso dei quali, ho incontrato gli ultimi tre Papi e proprio lo scorso anno ho condiviso il pranzo di Natale con Papa Francesco, alla comunità di Sant’Egidio. Per la società post moderna questa mia scelta di vita è anormale, ma invece a me dà gioia e sono contento di viverla, poiché sento vicino Dio...». Valentino ha avuto un piccolo momento di notorietà anche a Lecco: «Il nuovo prevosto di Lecco, terminando la sua omelia nel giorno del suo ingresso, ha detto “sono contento di aver visto, in questi primi giorni di permanenza nella nostra città, Valentino che ho conosciuto a Milano, vicino all’Arcivescovado. Quando uscivo al mattino, lui era lì ad aspettare, e poi entrava in Duomo per la Messa“...”». Terminando Valentino dice che non sa se per l’imminente Natale rimarrà a Lecco. «Sarò dove Dio vorrà».

Mario Stojanovic

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