Un'Europa migliore, rinnovata e più lungimirante: se ne parla a Lecco

Appuntamento venerdì 26 aprile a Lecco con il Ministro Moavero Milanesi, Davide Milani, Alessandro Rosina, Marco Tarquinio

Un'Europa migliore, rinnovata e più lungimirante: se ne parla a Lecco
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Un’ Europa migliore, rinnovata e più lungimirante.  Se, in Italia, nelle generazioni  più mature la fiducia nel Governo risulta maggiore rispetto all’Unione europea (38,7% contro il 33,2%), il viceversa avviene per gli under 30 (36,7% contro il 44,2%). L’atteggiamento meno negativo verso l’Unione europea da parte delle nuove generazioni rispetto al resto della popolazione emerge ancor più netto quando il confronto viene effettuato sulla percentuale di chi riversa una forte fiducia (voto da 8 in su). Oltre il 18% degli under 30 si sente convintamente in sintonia con l’Unione europea, superando il dato sul complesso delle istituzioni italiane (pari al 12,2%).  E' quanto  emerge da un'indagine effettuata, a febbraio di quest'anno, nell'ambito del Rapporto Giovani dell'Istituto Toniolo su un campione casuale rappresentativo dei cittadini dai 18 ai 75 anni residenti sul territorio nazionale secondo genere, età, livello di scolarità, condizione lavorativa e area geografica di residenza.

Un’ Europa migliore, rinnovata e più lungimirante: se ne parla a Lecco

Del  rapporto fra giovani ed Europa, dell' incidenza che ha nelle nostre vite, del suo futuro di fronte alla sfida dei sovranismi, dell' opportunità che offre il cammino di integrazione comunitario si parlerà venerdì 26 aprile a Lecco (ore 17.30 presso la Casa dell’economia, via Tonale 30) in occasione dell'incontro “La giovane Europa”, promosso, a un mese dal voto   per l’elezione del Parlamento europeo, dalle parrocchie della comunità pastorale Madonna del Rosario, dai giovani del decanato  con il patrocinio dell’Arcidiocesi di Milano, di Avvenire, dell’Ucid Lecco, in collaborazione con l’Istituto Toniolo in vista della Giornata per l'Università Cattolica, che si celebra domenica 5 maggio.   L’ingresso all’incontro è libero con prenotazione del posto telefonando al numero  0341.282403, oppure scrivendo mail a segreteria@chiesadilecco.it.

Importanti relatori

 

I lavori saranno introdotti da mons. Davide Milani, prevosto di Lecco, dalle provocazioni di alcuni giovani e vedranno come protagonisti Enzo Moavero Milanesi, Ministro degli Esteri e a lungo impegnato ad altissimo livello nelle istituzioni europee, Marco Tarquinio, direttore di Avvenire e Alessandro Rosina, coordinatore scientifico dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo che spiegherà come gli italiani più giovani vedono l’Europa.

La ricerca

Secondo il Rapporto Giovani dell'Istituto Toniolo, la maggioranza di giovani appare critica nei confronti del progetto europeo com’è stato sinora inteso e realizzato. Soprattutto quando l’Europa ha mostrato scarsa capacità di incidere sul miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini, soprattutto durante la crisi economica. Il progetto europeo nel XXI deve trovare nuove ragioni, più orientate al futuro e alle opportunità da costruire con le nuove generazioni verso un futuro desiderato da costruire assieme. “Viviamo in un mondo sempre più complesso e in rapida trasformazione. In carenza di una classe dirigente saggia e autorevole, vince chi propone ricette semplici, chi individua colpe esterne, chi rassicura promettendo ai cittadini che gli altri non avranno di più, anziché fornire strumenti attivi, abilitanti, avanzati per crescere tutti assieme. - ha spiegato Alessandro Rosina -  L’Europa può rinnovare il proprio progetto solo se sa essere convincente e coinvolgente verso i giovani. Ma è anche vero che le nuove generazioni di ciascun singolo paese europeo hanno meno possibilità di partecipare da protagonisti a processi di sviluppo e innovazione in una Europa debole”.

I dati

Il “Rapporto giovani” dell’Istituto Toniolo, dalle precedenti elezioni europee tenute nel 2014, passando per il referendum sulla Brexit del 2016, ha monitorato continuamente l’atteggiamento delle nuove generazioni verso l’Europa.  I dati raccolti mostrano come il rilancio auspicato abbia bisogno soprattutto di un rinforzo sia verso l’esterno che all’interno. Nel primo caso con una Europa che conti di più nel mondo attraverso una posizione comune compatta sui temi di politica internazionale, nel secondo caso attraverso la realizzazione di politiche efficaci su lavoro e welfare che consentano di mettere le basi di un modello comune di sviluppo innovativo e inclusivo. I dati inediti raccolti dall' indagine condotta a fine febbraio di quest’anno consentono di operare un confronto rispetto all’atteggiamento verso l’Europa tra giovani e cittadini più maturi.

E’ interessante notare come, seppur di poco, la maggioranza degli intervistati di ogni età abbia fiducia nelle istituzioni italiane. Molto più bassa è però la fiducia verso specifiche istituzioni. In particolare il valore più basso è assegnato ai partiti politici (che ottengono un voto da 6 in su da meno del 20 percento degli intervistati e dal meno del 25% dei giovani). Un po’ più elevata è la fiducia nei confronti del Governo (superiore al 25%).

Mentre, però, per le generazioni più mature la fiducia nel Governo risulta maggiore rispetto all’Unione europea (38,7% contro il 33,2%), il viceversa avviene per gli under 30 (36,7% contro il 44,2%).

L’atteggiamento meno negativo verso l’Unione europea da parte delle nuove generazioni rispetto al resto della popolazione, emerge ancor più netto quando il confronto viene effettuato sulla percentuale di chi riversa una forte fiducia (voto da 8 in su). Oltre il 18% degli under 30 si sente convintamente in sintonia con l’Unione europea, superando il dato sul complesso delle istituzioni italiane (pari al 12,2%).

Fiducia  sfiducia

Questo significa che il nucleo più forte di chi ha un atteggiamento positivo verso il progetto europeo è all’interno delle nuove generazioni.

Se la fiducia nelle istituzioni europee continua ad essere maggiore rispetto alle istituzioni politiche italiane e se l’idea di mobilità e interscambio appassiona i giovani con maggior capitale umano e sociale, esiste però una fascia consistente di persone che si sente esclusa dalle nuove opportunità e che di fronte alle difficoltà occupazionali e all’impatto dell’immigrazione, non ha visto dalle istituzioni europee risposte rassicuranti e convincenti.

In particolare, solo il 9% di chi ha un titolo di studio basso assegna ampia fiducia all’Unione europea (e il 27,3% attribuisce un voto positivo, contro il 40,3% di chi ha titolo di studio medio e alto). E’ soprattutto sulla capacità di coinvolgere e convincere questa componente della popolazione che si gioca il successo del futuro dell’Europa.

"La storia va c nella direzione dell’apertura"

“La storia va comunque nella direzione dell’apertura, dei flussi di persone, di idee, di esperienze senza vincoli geografici – ha aggiunto Rosina - I confini possono riemergere in una fase di cambiamento d’epoca in cui è chiaro quello che rischiamo di perdere ma non ancora sufficientemente evidente quale nuovo mondo stiamo costruendo, quale posto ha l’Europa, ha l’Italia, abbiamo noi. Il ruolo dell’Europa deve essere questo, non un condominio da gestire ma piuttosto come uno spazio aperto di coworking, in cui ciascuno nella propria diversità contamina positivamente gli altri, trovando assieme le soluzioni più innovative ed efficaci per creare ricchezza e benessere. Serve quindi un vero piano che porti agli Stati Uniti d’Europa, con alla base un modello sociale costruito con il protagonismo positivo delle nuove generazioni”.

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Nota tecnica

Sondaggio realizzato da Ipsos S.r.l per l’Istituto Giuseppe Toniolo presso un campione casuale rappresentativo dei cittadini dai 18 ai 75 anni residenti sul territorio nazionale secondo genere, età, livello di scolarità, condizione lavorativa e area geografica di residenza. Sono state realizzate 1.000 interviste (su un totale di 2.117 contatti), mediante sistema CAWI, tra il 20 e il 25 febbraio 2019. Il documento informativo completo riguardante il sondaggio sarà inviato ai sensi di legge, per la sua pubblicazione, al sito www.agcom.it

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