Una tonnellata e mezza di generosità per i poveri lecchesi

La provocazione lanciata dal prevosto ha sortito l’effetto auspicato. "Aiutiamoci a casa loro" lo slogan coniato da don Davide Milani chiamando al dunque chi di solito va ripetendo un mantra un po’ diverso...

Una tonnellata e mezza di generosità per i poveri lecchesi
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Una tonnellata e mezza di generosità per i poveri lecchesi. La provocazione lanciata dal prevosto ha sortito l’effetto auspicato. "Aiutiamoci a casa loro" lo slogan coniato da don Davide Milani chiamando al dunque chi di solito va ripetendo un mantra un po’ diverso con riferimento agli immigrati e ai Paesi del Terzo Mondo. "I poveri sono anche italiani della nostra comunità" la realtà a fronte della quale è stato chiesto un impegno concreto: contribuire alla raccolta straordinaria di alimentari destinata alle famiglie povere della comunità organizzata in collaborazione con le Caritas di San Nicolò, San Martino, San Carlo e San Vincenzo di San Nicolò.

Una tonnellata e mezza di generosità per i poveri lecchesi

Il risultato è stato che l’iniziativa, messa in campo nel fine settimana del 19-20 gennaio, ha registrato il doppio delle donazioni dello scorso anno. I banchetti predisposti dai volontari in concomitanza con le messe vigilari e festive, celebrate sabato e domenica nelle chiese di San Carlo al Porto, di San Materno a Pescarenico, della Vittoria e in Basilica, hanno raccolto una tonnellata e mezza di alimenti che saranno distribuiti dalle stesse Caritas attraverso pacchi a disposizione di chi ha bisogno. Nel dettaglio 900 chilogrammi a San Nicolò, 475 chili tra Pescarenico e la Vittoria, 130 chili al Porto. Ma oltre ai generi a lunga conservazione indicati nella lista, c’è anche chi ha semplicemente messo mano al portafogli e generosamente fatto la propria parte. Sono stati così raccolti 800 euro in contanti che Caritas e San Vincenzo metteranno a frutto per le necessità impellenti che si trovano a fronteggiare per aiutare chi si trova in difficoltà. Propedeutico il Vangelo delle celebrazioni, l’episodio delle nozze di Cana con la trasformazione dell’acqua in vino. «Come il vino che allieta le nozze, il cibo allieta le tavole che spesso ne sono senza - ha incoraggiato il prevosto - Facciamoci servi in ascolto della parola di Gesù e portiamo alla tavola le nostre offerte. Con la benedizione del Signore che le trasforma, sono un valido sostegno alle famiglie che necessitano anche di questo aiuto».

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