Stop al bullismo: dalla Regione arrivano 400mila euro

Tanti, purtroppo i casi nel Lecchese. Ma ancor di più quelli che passano drammaticamente sotto silenzio per la paura delle piccole vittime.

Stop al bullismo: dalla Regione arrivano 400mila euro
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Stop al bullismo: dalla Regione arrivano 400mila euro. Fondi che serviranno ad arginare fenomeni che purtroppo, anche nel lecchese, non sono mancati. Emblematico il caso di una mamma residente nella Brianza Lecchese che aveva dovuto rinunciare ad utilizzare il servizio si trasporto scolastico per poter tutelare la sicurezza del figlio: “Mio figlio era vittima dei bulli sullo scuolabus. Era terrorizzato, non potevamo attendere più a lungo”. Anche in Valsassina non erano mancati deprecabili episodi sugli scuolabus. Non solo. Clamoroso il violento episodio avvenuto a Olginate.  Un caso di bullismo razzismo e ritorsioni con un papà finito nei guai  per aver schiaffeggiato  il ragazzo che insultava suo  il figlio. E tanti, altri troppi episodi, drammaticamente passati sotto silenzio anche per la paura delle piccole vittime.

Il Pirellone dice Stop al bullismo

Ora la Regione scende in campo in "prima persona". Oggi infatti Il presidente Attilio Fontana e gli assessori regionali Silvia Piani, Melania Rizzoli e Riccardo De Corato hanno presentato a Palazzo Pirelli il progetto "Bullout".
L'iniziativa, proposta dall'assessorato Politiche per la famiglia,, metterà a disposizione 400.000 euro a fondo perduto per programmi che prevengono e contrastano bullismo e cyberbullismo, con particolare riferimento al mondo della scuola di ogni ordine e grado.

Fontana: doveroso contrastare questi fenomeni

-"E' giusto - ha detto il presidente Fontana - porre attenzione a fenomeni come bullismo e cyberbullismo. La scuola italiana, e lombarda in particolare, è tra quelle che meglio declinano i concetti di educazione, formazione e istruzione. Il mio pensiero, poi, va con ottimismo ai nostri studenti che incominciano il nuovo anno scolastico. A loro rivolgo un grande 'in bocca al lupo'".

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Piani: importante il rispetto reciproco

"L'argomento - ha spiegato l'assessore  Silvia Piani - mi sta particolarmente a cuore come persona, mamma e rappresentante delle Istituzioni. Il coinvolgimento delle famiglie in questo ambito e' fondamentale e la Lombardia si e' data una legge per combatterlo. Il rispetto reciproco, la capacita' di accogliere e fare comunità, la difesa dei più deboli, la dimestichezza a utilizzare strumenti informatici per crescere e comunicare anzichè prevaricare e danneggiare gli altri, sono tutti aspetti centrali per il futuro della nostra società. Per questo abbiamo anche riservato un premio a riconoscimento della migliore iniziativa di prevenzione e di contrasto".

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I finanziamenti

Ogni progetto riceverà da 10 mila a 25 mila euro e dovrà durare almeno dieci mesi.  "Domani inizia l'anno scolastico - ha aggiunto l'assessore all'Istruzione Melania Rizzoli - e progetti come questi qualificano certamente il ruolo dei nostri docenti. Regione Lombardia conferma in questo modo una grande attenzione verso l'educazione e la formazione dei nostri giovani. Mi auguro che siano numerose le scuole che aderiscono all'iniziativa promossa dall'assessore Piani".

Ambiti di intervento

I progetti potranno focalizzarsi su uno o più dei seguenti ambiti: genitori e rete familiare nelle azioni di prevenzione e di contrasto, bullismo e sport, bullismo cyberbullismo e media education, sexting, educazione alle differenze, cyberbullismo ed educazione civica digitale. "Bullismo e cyberbullismo sono una piaga preoccupante in crescita - ha commentato l'assessore Sicurezza, Riccardo De Corato - e la Lombardia e' in prima linea per combatterla, come testimoniano la specifica legge e i progetti mirati che abbiamo dedicato al tema negli ultimi mesi. Colgo l'occasione per richiamare l'importanza che hanno gli operatori di Polizia, in particolare di quella Postale e delle comunicazioni (ex Escopost) che svolgono quotidianamente una funzione strategica e che va potenziata".

 

I progetti e chi può presentarli

Gli istituti scolastici e le Ats (cui verrà erogato il contributo) potranno avanzare la proposta, come capofila, purchè si mettano in partenariato con almeno due enti che hanno sede legale o operativa in Regione.Gli altri soggetti sono: enti del sistema socio-sanitario, istituzioni scolastiche paritarie e statali, enti locali, università, associazioni e organizzazioni di volontariato, enti del terzo settore, istituzione formative iscritte alla sezione 'A' dell'Albo dei soggetti accreditati ed enti e/o istituzioni di Governo. Tutti potranno partecipare una sola volta ad un unico progetto.

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