Sanità lariana si spacca: l'Alto Lago vuole restare nell'ATS della Montagna

Alto Lago pronto a restare con Sondrio mentre Medio Lago vuole tornare con ATS Insubria.

Sanità lariana si spacca: l'Alto Lago vuole restare nell'ATS della Montagna
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La sanità lariana potrebbe spaccarsi per rispondere alle esigenze del territorio. Se è noto infatti che i Comuni del Medio Lago vorrebbero tornare nell’ATS Insubria, il territorio dell’Alto Lago invece è soddisfatto dei risultati della riforma del 2015 che li ha portati nell’ATS della Montagna.

Sanità lariana: “Entrambe le richieste possono essere esaudite”

“La richiesta dei 17 Comuni dell’Alto Lario che vanno da Sorico a Cremia di rimanere all’interno dell’ATS della Montagna è complementare e non alternativa a quella presentata dai Comuni del medio lago e della Val d’Intelvi facenti parte della ex USSL 18 che hanno chiesto invece di essere riportati negli ambiti della ASST Lariana e dell’ATS Insubria. Due richieste che possono essere entrambe esaudite senza dividere il territorio e che consentono il mantenimento e in alcuni casi addirittura il miglioramento del livello di efficienza dei servizi sociosanitari”.

Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi dopo l’incontro che si è tenuto questa mattina a Palazzo Pirelli. Il Presidente, con l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, ha incontrato una delegazione di sindaci dell’Alto Lario guidata dal primo cittadino di Dongo Mauro Robba e composta anche dai sindaci di Gravedona e Uniti, Pianello del Lario, Stazzona e Trezzone. Solo qualche giorno fa gli stessi rappresentanti regionali avevano incontro i rappresentanti dei Comuni del Medio Lago che invece vogliono tornare con ATS Insubria.

La posizione dei Comuni dell’Alto Lago

I sindaci dei Comuni dall’Alto lago aderenti alla ex USL 19, in assenza e nell’impossibilità di dare vita a un’unica ATS lariana, non hanno avanzato criticità nel restare con Sondrio. D’altra parte hanno chiesto ai rappresentanti regionali maggiore attenzione su alcuni punti legati a una migliore integrazione dei medici di base del territorio con l’ospedale di Menaggio, alle carenze di personale sanitario e amministrativo e alla mancanza di mezzi di trasporto come una ambulanza medicalizzata, nonché alla necessità di completare quanto prima i lavori di riqualificazione del presidio di San Fedele Intelvi. Nessuna contrarietà infine sul fatto che l’ospedale di Menaggio venga ricondotto all’interno dalla ASST Lariana, come richiesto anche dai Sindaci del medio lago di Como e della Val d’Intelvi.

L’attesa ora è tutta per un tavolo di lavoro con la rappresentanza dei Comuni dell’attuale Distretto del Medio Alto Lario per l’elaborazione di un progetto che garantisca la salvaguardia, la tutela e la valorizzazione dell’ospedale di Menaggio e che monitori costantemente l’attuazione della riforma sociosanitaria sul territorio.

LA POSIZIONE DELLA CISL

L’APPELLO DI LeU

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