Partono i lavori di messa in sicurezza del Monte San Martino

Gli interventi riguarderanno la manutenzione straordinaria delle opere a protezione della caduta massi nell'area del monte in zona Pradello e Rancio.

Partono i lavori di messa in sicurezza del Monte San Martino
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Partono i lavori di messa in sicurezza del Monte San Martino. Stiamo parlando di una delle montagne più amate dai lecchesi, quella della passeggiata "mordi e fuggi", della scampagnata post lavorativa con immancabile foto dal crocione. In particolare le opere di messa in sicuerezza riguarderanno la  manutenzione straordinaria delle opere a protezione della caduta massi nell'area del monte in zona Pradello e Rancio.

Lavori sul Monte San Martino

La procedura aperta per l'appalto dei lavori  era stata indetta il 30 ottobre scorso. Il termine per la presentazione delle offerte fissato per il 7 dicembre e apertura delle stesse in data 11 dicembre, è passata attraverso la proposta di aggiudicazione del 5 marzo.  La  determinazione dirigenziale di aggiudicazione del 22 marzo, diventerà definitiva con la verifica dei requisiti di legge posseduti dalla ditta aggiudicataria.

I costi

862.283,66 euro l'importo a base d'asta, 119 le offerte pervenute e 595.926,79 euro l'importo di aggiudicazione, comprensivo di oneri per la sicurezza, al netto dell'IVA proposto dalla ditta vincitrice, la “Strade e Ambiente srl” di Chieti, grazie a un ribasso del 33,516%.

Corrado Valsecchi

"Dopo Pasqua convocheremo l'impresa aggiudicataria per la stipula del contratto e nomineremo il collaudatore statico in corso d'opera, adempimenti indispensabili all'avvio degli interventi di manutenzione straordinaria dei valli paramassi a protezione delle nostre comunità di Pradello e Rancio. Questi interventi voluti e promossi dal Comune di Lecco e co-finanziati da Regione Lombardia renderanno più sicura tutta la zona - commenta l'assessore alle opere pubbliche del Comune di Lecco Corrado Valsecchi -. Siamo felici di poter effettuare questa operazione di messa in sicurezza dopo tanti anni in cui le nostre comunità attendevano un potenziamento delle misure finalizzate proprio alla loro salvaguardia, una messa in sicurezza atta ad arginare eventuali dissesti e movimenti franosi di una montagna che resta una sorvegliata speciale".

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