Ospedale di Lecco 70 medici pronti a lasciarlo

Tra pensionamenti e addii, la diaspora è preoccupante. Stato di agitazione proclamato anche a Merate e Bellano.

Ospedale di Lecco 70 medici pronti a lasciarlo
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Ospedale di Lecco 70 medici pronti a lasciarlo. Tra pensionamenti e addii, la diaspora è preoccupante.

Lo stato di agitazione all'Ospedale di Lecco e a quelli di Merate e Bellano

Come previsto. Anche gli operatori dell’Umberto I, come avevano fatto i colleghi del Manzoni e del Mandic, hanno chiesto ai sindacati di indire lo stato di agitazione. I motivi sono gli stessi: la difficoltà di lavorare stante la carenza di personale legata, a dire delle Rsu, non solo alla politica di tagli operata dal Governo centrale e dal Pirellone, ma anche alla cattiva gestione interna all’Asst lecchese. Sotto accusa, in particolare, l’ex Sitra.

 70 medici pronti a lasciare il Manzoni

Stando a radio-ospedale ci sono però altri problemi, legati sopratutto alla gestione del personale. Gli operatori non si sentono minimamente valorizzati. Anzi. Non è quindi un caso se una settantina di medici abbia chiesto di lasciare l’Asst lecchese per altri lidi. Come hanno fatto il dottor Daniele Prati, direttore di Medicina Trasfusionale e di Ematologia, e il dottor Gianni Balza, specialista in Endocrinologia e Diabetologia. E starebbe per lasciare il servizio pure il dottor Rinaldo Zanini, direttore del Dipartimento gestionale Materno Infantile (67 medici, 250 persone del comparto), per anni punto di riferimento di tantissimi genitori e dei loro figli. «Perdiamo circa 1,8 lavoratori ogni giorno feriale (da 14 ottobre 2017 al 30 gennaio 2018 ci sono stati 126 abbandoni)" commenta un rappresentante delle Rsu.

Malcontento tra gli infemieri

"La graduatoria dell’ultimo concorso è esaurita e si cerca di attingere a quella di Bergamo - racconta un infermiere - Ma nessuno è felice di venire qui. Perché il Manzoni non ha una buona fama: si lavora tanto e non si è valorizzati".

 

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