Nessuna chiusura del Pronto Soccorso del Mandic: il dg Favini lo conferma davanti ai sindaci

Rassicurazioni anche per la sala parto dell'ospedale meratese.

Nessuna chiusura del Pronto Soccorso del Mandic: il dg Favini lo conferma davanti ai sindaci
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Nessuna chiusura del Pronto Soccorso del Mandic: il direttore generale dell'Asst di Lecco Paolo Favini lo ha confermato anche davanti agli amministratori del territorio dando anche rassicurazioni sul destino della sala parto dell'ospedale meratese. Lo ha fatto  durante l'incontro che si è svolto venerdì 18 gennaio, tra il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, l’organismo elettivo che rappresenta tutti i 140 Comuni del territorio di ATS Brianza, e i nuovi Direttori Generali del sistema sanitario territoriale: Silvano Casazza (ATS Brianza), Mario Alparone (ASST Monza), Nunzio Del Sorbo (ASST Vimercate)  e appunto il dottor Favini.

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Nessuna chiusura del Pronto Soccorso del Mandic. Salva anche  la sala parto

Durante l'incontro sono stati tati affrontati alcuni temi di particolare importanza per i territori. Come detto il focus è stato soprattutto sulle  prospettive dell’ospedale “Mandic” di MerateIl Direttore Generale Paolo Favini ha confermato che non si prospettano né la chiusura notturna del Pronto Soccorso né la chiusura del punto nascite ed ha chiarito che la direzione intende l’ASST Lecco come un unicum, senza privilegiare né penalizzare un presidio rispetto all’altro, ma con una visione strategica d’insieme tra il Manzoni e il Mandic.

Filippo Galbiati, Presidente del Distretto dei Sindaci di Lecco

Sul tema è intervenuto anche Filippo Galbiati, Presidente del Distretto dei Sindaci di Lecco, che ha confermato di avere già avuto rassicurazioni dal Dr. Favini: “È molto importante che sia fatta chiarezza sulle sorti del Mandic, anche per dare maggiore serenità ai professionisti che vi operano. Solo così il presidio confermerà la propria attrattività e sarà più semplice reperire e mantenere le professionalità, con conseguenze positive sulla qualità dei servizi. Condiviso che il Mandic resta un presidio strategico, su cui investire per il futturo, si ritiene opportuno che anche le modalità comunicative siano gestite al meglio, in modo coordinato, perché sia chiara la visione circa il futuro dell'Ospedale”.

Confronto continuo

In generale il summit l’occasione per rilanciare il confronto tra gli enti sanitari ed i Sindaci, che già con le precedenti direzioni era stato molto proficuo, improntato alla ricerca di soluzioni comuni a vantaggio della salute dei cittadini. Il punto di partenza sono state le “Osservazioni sullo stato di attuazione della L.R. 23/2015”, il documento che  i Sindaci del territorio hanno redatto per segnalare le criticità presenti nei servizi ospedalieri e territoriali: sia il Dr. Casazza che i DG delle ASST hanno valutato il documento come un contributo per definire con più precisione i bisogni dei cittadini e le aree di miglioramento, per poi lavorare alle soluzioni Particolare importanza è stata data al metodo di lavoro da adottare, con la necessità di partire da una analisi condivisa sullo stato dell’arte, supportata da dati misurabili, per poi  individuare le modalità di intervento, mettendo al centro la necessità di uno sforzo comune per integrare sempre di più i servizi sanitari con quelli sociali.

Riorganizzazione e integrazione

“La segnalazione delle criticità, peraltro con spirito collaborativo, è solo una parte del ruolo del Consiglio di Rappresentanza - ha dichiarato la Presidente del CDR Maria Antonia Molteni - Dobbiamo invece lavorare sempre di più con l’ATS per programmare i servizi attraverso l’analisi, la definizione dei bisogni e l’individuazione di risorse e strumenti. Un lavoro che deve vedere una condivisione in itinere delle progettualità, più che una reciproca informazione a posteriori. In questo lavoro il CDR si impegna a fare sintesi di tutte le istanze che provengono dai Comuni del territorio”. “La presenza a questo tavolo di tutti i Direttori delle ASST rappresenta il nostro metodo di lavoro: intendiamo agire come un unico sistema tra ATS e ASST - ha commentato il DG di ATS Brianza Silvano Casazza - Molto è stato fatto sulla riorganizzazione degli enti e sull’integrazione tra ospedale e territorio, ora occorre accelerare sull’integrazione con i servizi sociali dando concretezza alla L.R. 23/2015 che prevede l’istituzione di un unico sistema sociosanitario lombardo. Questo territorio ha già molte eccellenze all’attivo, come la costituzione dei primi PreSST: intendiamo continuare sulla strada tracciata all’insegna della continuità e del rilancio”. La Presidente Molteni ha infine ribadito l’impegno a lavorare per trovare soluzioni alla questione dei confini territoriali delle ASST di Monza e Vimercate.

 

 

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