Mal’aria 2019: dossier annuale sull’inquinamento I DATI DI LECCO

Ecco tutti i dati del 2018. E la situazione oggi nella nostra provincia? Meratese, Casatese, Valle San Martino e Isola ancora attanagliati dallo smog.

Mal’aria 2019: dossier annuale sull’inquinamento I DATI DI LECCO
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Lombardia soffocata dallo smog. Seppur la media annuale sia migliorata nell’ultimo decennio, restano elevati i picchi di concentrazioni di polveri sottili e ozono, che rendono l’aria irrespirabile nella maggior parte dei mesi invernali ed estivi. Lo si intuisce chiaramente dal Report 2019 diffuso questa mattina da Legambiente; un dossier dove si analizzano nel dettaglio i dati provincia per provincia. Dai dati emerge che la problematica maggiore per quanto concerne il Lecchese ha riguardato in particolare gli sforamenti relativi alle soglie dell'ozono.

Un anno da codice rosso per la qualità dell’aria

E’ stato, insomma, un anno da codice rosso per la qualità dell’aria in Lombardia. In generale la città che lo scorso anno ha superato il maggior numero di giornate fuorilegge è Brescia con 150 giorni (47 per il Pm10 e 103 per l’ozono), seguita da Lodi con 149 (78 per il Pm10 e 71 per l’ozono), Monza (140), Milano (135), Bergamo e Cremona (127)

 

 

L'ozono

Nemmeno i mesi estivi, meno colpiti dalle concentrazioni delle polveri, hanno mostrato segnali positivi: l’ozono troposferico (vd. tabella 3) - un inquinante secondario che si forma per reazioni fotochimiche a partire da inquinanti precursori quali gli Ossidi di azoto (NOx) e i composti organici volatili (VOC), spesso sottovalutato perché si forma nelle zone rurali - i capoluoghi di provincia che hanno superato il limite di 25 giorni con una media mobile sulle otto ore superiore a 120 microgrammi per metro cubo vedono Brescia tra le città peggiori per questo inquinante con 103 giorni, seguite da Monza (89), Lecco (88), Bergamo (85), Varese (78). Un quadro preoccupante che per Legambiente indica l’urgenza di pianificare misure strutturali capaci di abbattere drasticamente le concentrazioni di inquinamento presenti e di riportare l’aria a livelli qualitativamente accettabili.

E oggi?

Ecco la situazione registrata negli ultimi 10 giorni: ancora una volta il nostro territorio è diviso in due, con la zona a nord decisamente più vivibile e quella a sud attanagliata dallo smog.

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LECCO

MERATE

CASATENOVO

OGGIONO

CALOLZIO

BELLANO

BARZIO

CALUSCO

Necessario ripensare le città

«Le misure di limitazione delle emissioni devono diventare una priorità politica e amministrativa – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. Nonostante l’esistenza dell’Accordo di programma per il miglioramento della qualità dell’aria del bacino padano, infatti, tuttora si continua a procedere per deroghe. Oggi la sfida per Regione Lombardia deve essere quella di ridurre il tasso di motorizzazione e di fare della mobilità sostenibile il motore del cambiamento. È necessario ripensare le città per le persone, non per le auto, con regolamenti che disincentivino l’uso delle automobili, incentivando davvero la mobilità sostenibile, potenziando il trasporto pubblico locale, urbano e pendolare e prevedendo reti ciclabili che attraversino nelle diverse direttrici i centri urbani”.

Le morti in Europa per inquinamento atmosferico

Ogni anno in Europa, stando ai dati dell’Agenzia Europea per l’ambiente, sono oltre 422mila le morti premature all’anno per inquinamento atmosferico e l’Italia si colloca tra i paesi europei peggiori, con più decessi in rapporto alla popolazione, pari a più di 60.600 nel solo 2015, di cui 20.500 riconducibili al Biossido di Azoto, mentre 3.200 sono legate ad alte concentrazioni di Ozono (O3).

«Anche i cittadini, da parte loro, possono fare molto – conclude Barbara Meggetto – ripensando il proprio stile di vita in una chiave più ecofriendly, scegliendo una mobilità dolce e privilegiando lo sharing dei veicoli e riqualificando le proprie case per migliorarne l’isolamento termico e abbattere le emissioni».

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