Le stalle nella morsa del caldo a Lecco e Como: produzione del latte calata del 20%

Ventilatori e acqua nebulizzata in azione nelle stalle per garantire il benessere degli animali.

Le stalle nella morsa del caldo a Lecco e Como: produzione del latte calata del 20%
Pubblicato:
Aggiornato:

Giornata di caldo-record, con la città di Como e le vicine campagne che, oggi, marcheranno temperature tra le più alte della Lombardia. E l’afa si fa ancor più sentire nelle stalle, dove si adottano tutte le contromisure per aiutare le vacche a sopportare le alte temperature e dove, in questi giorni, la produzione di latte vede un calo marcato: una media del 15% in meno, che in questi giorni di picco supera il -20% nel comasco e lecchese.

Le stalle nella morsa del caldo a Lecco e Como: produzione del latte calata del 20%

                                                                                              

“Nelle pianure lariane, le temperature di questi giorni stazionano abbondantemente sopra i 35 gradi. Ieri e oggi le due giornate di picco”commenta Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco. “La nostra priorità è garantire il benessere degli animali e, quindi, nelle stalle del Comasco e del Lecchese sono subito scattate le contromisure per combattere lo stress da afa: ventilatori, acqua fresca nebulizzata e alimentazione nelle ore più fresche per invogliare gli animali a sfamarsi e scongiurare il pericolo disidratazione. Se per gli animali domestici come cani e gatti è importante garantire sempre l’acqua e fare in modo che stiano sempre al riparo dal sole e in luoghi ben areati, per le mucche il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte: le difficoltà maggiori si sono avute e si stanno avendo nella pianura lombarda dove si concentrano gli allevamenti  per la produzione di latte destinato ai grandi formaggi italiani Dop, dal Grana Padano al Gorgonzola”.

Non solo mucche....                                                                                                                                                                                                                     

“Anche i notevoli sbalzi termici – commenta ancora Trezzi - influiscono negativamente, causando anche potenziali rischi di patologie respiratorie. La tecnologia presente oggi in stalla consente di creare condizioni di benessere utili mitigare i rischi da stress da caldo, che sarebbero ancora più marcati se gli animali fossero allo stato brado”.

Non solo mucche. A patire il caldo anche altri animali, come maiali e galline. “Stiamo registrando un calo di circa il 5 per cento nella deposizione delle uova” aggiunge la Coldiretti lariana.

Con le temperature superiori ai 35 gradi anche le piante – conclude l’organizzazione agricola – sono a rischio stress idrico e colpi di calore che rischiano di compromettere la crescita dei frutti negli alberi, bruciare gli ortaggi e danneggiare i cereali: per questo il monitoraggio nelle nostre campagne è continuo.

Seguici sui nostri canali