Immigrazione e sicurezza, incontro della Lega a Brugarolo

Temi di stretta attualità meratese gli argomenti trattati nel corso della riunione aperta a tutta la cittadinanza.

Immigrazione e sicurezza, incontro della Lega a Brugarolo
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Pubblico numeroso per la serata su immigrazione e sicurezza a Brugarolo. A proporre l'iniziativa il gruppo consiliare Prospettiva Comune di Merate. Presenti alla serata anche il segretario cittadino della Lega, Franco Lana, e i giovani militanti Simone Besana e Lorenzo Citterio.

Immigrazione e sicurezza accendono il dibattito

Serata molto partecipata, quella di lunedì 4 dicembre, nello stabile di via Fermi a Brugarolo. Tema del dibattito: sicurezza e immigrazione. L'Amministrazione comunale di Merate, come è stato dichiarato in apertura, ha deciso di aderire ad un protocollo di accoglienza diffusa promosso a livello provinciale nel quale si propone di distribuire capillarmente i migranti sul territorio. Con un'accoglienza secondo la percentuale di incidenza del tre per mille abitanti a comune, per Merate il tetto massimo di profughi da ospitare sarebbe 45. "Ad oggi ne sono arrivati già 42 - ha spiegato Massimo Panzeri - tuttavia, attualmente risulta assegnata una casa che dovrebbe portare altri 18 nuovi profughi superando quindi il limite".

Problemi evidenti di integrazione e di sicurezza

Non sono mancati momenti di acceso confronto nel corso del dibattito. Più volte la memoria è tornata ai fatti di Novate dove una donna sola, madre di due figli piccoli, si è trovata improvvisamente a dover fare i conti con profughi e profughe ospitati nell'appartamento al piano di sopra. Difficoltà di convivenza dettata da usi, costumi e abitudini diversi. Soprattutto, però, problemi suscitati da una mancata "integrazione costruttiva, attiva e proficua" dei profughi nel territorio comunale. La serata ha visto continue rimostranze dei cittadini della frazione. A suscitarle, specialmente, i frequenti furti e gli atti di inciviltà di cui si ritengono vittime. "La situazione è completamente sfuggita di mano. Merate non è in grado di badare a 45 profughi. Perché allora accoglierne altri?" sono state le domande più ricorrenti.

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