Il Cas chiude: richiedenti asilo smistati nella provincia di Lecco

on il passaggio sotto Bergamo, si sono abbassate le serrande del centro di accoglienza

Il Cas chiude: richiedenti asilo smistati nella provincia di Lecco
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Ha chiuso i battenti il Cas, centro di accoglienza straordinaria, di Torre de’ Busi. La struttura non funziona più dall’inizio di settembre in seguito al definitivo passaggio del paese della Valle San Martino sotto la provincia di Bergamo.

Il Cas chiude: richiedenti asilo smistati nella provincia di Lecco

Proprio in municipio nelle scorse settimane è arrivata la lettera che ne ufficializza la chiusura, come confermato dal sindaco Eleonora Ninkovic. «Il Centro di accoglienza era stato aperto sotto la Provincia di Lecco e anche tutte le autorizzazioni erano vidimate da quest’ultima. Con il nostro passaggio sotto la Provincia di Bergamo, la struttura è stata chiusa e i richiedenti asilo sono stati smistati in altre strutture presenti nella provincia di Lecco».

L'opposizione dei residenti

Il centro aveva aperto circa tre anni fa tramite un privato che aveva messo a disposizione della Prefettura di Lecco una palazzina nella frazione di San Gottardo. All’inizio però non era stato visto di buon occhio da molti abitanti: un fantomatico comitato, denominato «A difesa dei cittadini», si era infatti prodigato per una campagna contro l’apertura del centro di accoglienza. Addirittura erano stati distribuiti in paese numerosi volantini ed era stato appeso anche uno striscione con la scritta «no profughi».

Struttura chiusa almeno fino a dicembre

Ora il centro resterà chiuso almeno fino a fine anno, in attesa delle prossime disposizioni ministeriali che sveleranno molto sul futuro del Cas di Torre de’ Busi, ormai già chiuso da un paio di settimane. «Tra le ipotesi al vaglio del Ministro dell’interno, Matteo Salvini, ci sarebbe quella di ridurre il contributo giornaliero concesso alle cooperative per ciascun migrante ospitato - conclude il sindaco Ninkovic - Ora quindi il centro rimarrà chiuso almeno fino a dicembre e poi si attenderanno le future disposizioni ministeriali».

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