Emergenza cinghiali, Coldiretti: "Non si possono recintare tutte le strade"

Fortunato Trezzi: "Gli agricoltori sono i primi difensori della natura, loro stessi vivono e lavorano in prima persona su un territorio che difendono e preservano".

Emergenza cinghiali, Coldiretti: "Non si possono recintare tutte le strade"
Pubblicato:
Aggiornato:

Non cessa il dibattito sull'emergenza cinghiali.  Ieri la nota di Colidretti Como Lecco. Stamani  a replica del Wwf Lecco e ora, stretto giro di posta una nuova contro-replica degli agricoltori guidati da Fortunato Trezzi

Emergenza cinghiali: Coldiretti ancora in campo

Ecco il nuovo intervento di Coldiretti che pubblichiamo integralmente

Prendiamo atto della nota del WWF lecchese riportata sulla vostra testata in merito alla questione cinghiali e rileviamo con favore che la stessa organizzazione ambientalista riconosce che il problema costituisce un'emergenza di cui ormai si discute da decenni e che esiste “un problema di squilibrio delle popolazioni di questa specie”.

Si tratta di una considerazione importante, e pure apprezziamo il fatto che anche il WWF rimarchi che “serve senz'altro un Piano straordinario per la gestione del nostro Paese”, in particolare per quanto riguarda gli “interventi per la prevenzione dei danni alle colture agricole ed un programma di contenimento del numero degli animali basato su censimenti seri e attendibili”: ed è proprio ciò che chiediamo da tempo e che abbiamo ribadito nel comunicato stampa.

Il  coinvolgimento degli agricoltori

Ancora, è di assoluto rilievo che sia lo stesso WWF a riconoscere la necessità di un maggior coinvolgimento degli agricoltori che subiscono i danni maggiori nella gestione della fauna selvatica: Coldiretti sostiene da tempo la necessità di integrare le azioni di contrasto con azioni di selezione che coinvolgano gli agricoltori colpiti (e, ovviamente, in possesso dei necessari requisiti).

Che il problema sia sotto gli occhi di tutti è palese, e quanto scrive il WWF non fa che avvalorare questo dato di fatto. Da parte nostra non possiamo che ribadire quanto già scritto e rimarcare che la sicurezza dei cittadini viene prima di ogni altra cosa: bene accertare le responsabilità, bene, ove possibile, recintare le vie di traffico... ma ove ciò non viene o non può essere fatto, deve prevalere la sicurezza di tutti noi cittadini : non ci sembra affatto strumentale attribuire ai cinghiali la causa dell'incidente mortale sulla A1, perché le cose in effetti sono andate così... poi si può discutere di ogni cosa o accertare ogni responsabilità di terzi... ma il fatto è che, purtroppo, lo scontro è avvenuto e una persona ha perso la vita.ù

Non si possono recintare tutte le strade

E' irrealizzabile pensare di poter recintare tutte le strade che attraversano il territorio, considerando che nel Comasco e Lecchese la maggior parte degli incidenti provocati dai cinghiali si concentra sulle strade extraurbane. Ciò che tutti noi dobbiamo fare è agire perchè ciò non succeda più, ponendo un freno deciso alla proliferazione incontrollata di una specie invasiva che sta minacciando, oltrechè la sicurezza delle nostre strade, anche l'equilibrio dell'ecosistema in territori che mai prima d'ora hanno visto una simile invasione di questa specie, che peraltro non ha antagonisti naturali. Gli agricoltori sono i primi difensori della natura, loro stessi vivono e lavorano in prima persona su un territorio che difendono e preservano: e ciò vale anche per i boschi, che vengono difesi dagli incendi laddove la presenza di un imprenditore agricolo consente una manutenzione attiva del territorio.

Fortunato Trezzi

Presidente Coldiretti Como Lecco

Seguici sui nostri canali