Crisi a La Nostra Famiglia: lavoratori in presidio anche di sera

Ci stiamo trovando in tanti davanti ai cancelli dell'Associazione, facce amiche conosciute e non, già il solo essere lì fuori, esposti, agli occhi di chiunque, ci rende Compagne e Compagni. Questo scalda, col freddo e col vento"

Crisi a La Nostra Famiglia: lavoratori in presidio anche di sera
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Da lunedì manifestano fuori dai cancelli dell'Istituto contestando la decisione dell’azienda di cambiare il contratto, applicando condizioni peggiorative. Da cinque giorni la crisi a La Nostra Famiglia è portata alla ribalta dai lavoratori che oggi, venerdì 7 febbraio 2020, saranno in presidio anche di sera, dalle 17, alle 19.

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Ogni giorno i manifestanti distribuiscono la lettera aperta scritta dal personale delle sedi di Bosisio Parini, Ponte Lambro, Lecco, Como, Sesto San Giovanni, Carate Brianza, Mandello del Lario e votata all’unanimità dalle assemblee dei lavoratori tenutesi il giorno 30 gennaio 2020 (clicca qui per leggere la versione integrale).  Il testo  è stata tradotto anche in inglese e arabo affinché possa essere letta da un’utenza che, negli anni, è diventata sempre più internazionale ed oggi, oltre al picchetto diurno, ci sarà anche una versione"serale", come detto dalle 17 alle 19.

Le Rsu

A tracciare questa mattina in rete un bilancio del presidio sono le Rsu  de La nostra Famiglia:

"Ci stiamo trovando in tanti davanti ai cancelli dell'Associazione, facce amiche conosciute e non, già il solo essere lì fuori, esposti, agli occhi di chiunque, ci rende Compagne e Compagni. Questo scalda, col freddo e col vento.
In tanti ritirano i nostri volantini, qualcuno apre il finestrino infastidito, qualcuno sorride, come se ritirare quel volantino dalle lavoratrici e dai lavoratori fosse un modo per dirci grazie, apprezzando di vedere che a molti interessa il proprio lavoro e di volerlo svolgere bene.

Qualcuno va via veloce, non apre il finestrino, alla guida di un bolide di Maranello: schiaccia sull'acceleratore, fa stridere le gomme. Come a voler coprire il presidio dei lavoratori, per non sentire le loro voci. Quelle stesse che, dieci minuti dopo, andranno ad assistere un suo sfortunato parente.

Anche la proprietà, con la sua decisione, preme sull’acceleratore a tutto gas. Pare non essersi accorta ancora, però, che quel bolide, quel motore, sono le lavoratrici e i lavoratori.

Ci troviamo oggi, dalle 11.30 alle 14 e poi dalle 17 alle 19, portate fischietti, trombette, insomma facciamoci sentire!"

 

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