Crisi a La Nostra Famiglia: la vertenza è in fase di stallo

Nell’incontro che si è tenuto oggi, 11 febbraio, a Roma le organizzazioni sindacali hanno ribadito ai dirigenti dell’associazione che la decisione di modificare il contratto è «iniqua e ingiusta» e non è fondata sul piano economico. Nuovo incontro tra le parti il 19 febbraio.

Crisi a La Nostra Famiglia: la vertenza è in fase di stallo
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Fase di stallo nella vertenza de «La Nostra Famiglia». Come si sottolinea in una nota della Cisl Monza Brianza Lecco  nell’incontro che si è tenuto oggi, 11 febbraio, a Roma le organizzazioni sindacali hanno ribadito ai dirigenti dell’associazione che la decisione di modificare il contratto è «iniqua e ingiusta» e non è fondata sul piano economico.

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Crisi a La Nostra Famiglia: la vertenza è in fase di stallo

Non solo, ma il sindacato chiederà «la piena applicazione di tutto quanto verrà concordato nel nuovo contratto della Sanità privata». Ciò significherebbe «nessun tipo di risparmio e, quindi, anche gli aspetti “economici” portati al tavolo di confronto non troverebbero corrispondenza». I dirigenti si sono riservati di affrontare questi temi in sede di Consiglio di amministrazione. Per questo motivo le parti si incontreranno nuovamente il 19 febbraio. «Fino a quella data – osservano i sindacalisti -, fuori dalle strutture rimarranno bandiere e cartelli, in attesa di risposta alla nostra richiesta, manteniamo alta l’attenzione».

Il testo della lettera scritta dalle organizzazioni sindacali ai lavoratori 

Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl si sono incontrate, in sede nazionale, con i rappresentanti dell’associazione «La Nostra Famiglia» per affrontare la modifica del contratto nazionale, unilateralmente comunicata dalla parte datoriale lo scorso 27 gennaio. Come organizzazioni sindacali abbiamo preliminarmente evidenziato che la scelta di voler procedere a una modifica di contratto, avvenuta alla vigilia di un rinnovo contrattuale atteso da oltre tredici anni, è una decisione iniqua e ingiusta nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori.

Abbiamo conseguentemente chiesto che «La Nostra Famiglia» revochi formalmente quanto deciso, così da consentire una discussione, nel merito delle difficoltà rappresentate, libera da queste pregiudiziali. Nel merito del confronto, abbiamo evidenziato che non condividiamo l’insussistenza delle motivazioni di ordine economico avanzate dalla delegazione dell’associazione, alla luce degli impegni di Governo e Conferenza Stato-Regioni sugli incrementi al sistema del privato convenzionato. Abbiamo però confermato che, laddove ci fossero problemi con le Regioni rispetto a questo punto, siamo disponibili ad avviare congiuntamente un confronto.

Altro elemento che abbiamo rappresentato è che, al di la della nostra richiesta di non modificare il contratto nazionale applicato, qualora l’azienda dovesse procedere unilateralmente, non potremmo che chiedere la piena applicazione di tutto quanto verrà concordato nel nuovo contratto della Sanità privata. Questo determinerebbe di fatto che non si avrebbe nessun tipo di risparmio e, quindi, anche gli aspetti «economici» portati al tavolo di confronto non troverebbero corrispondenza.

A fronte della nostra richiesta e delle argomentazioni portate, i rappresentati del «La Nostra Famiglia» hanno chiesto un aggiornamento del tavolo di confronto, al fine di poter portare la richiesta al Consiglio di amministrazione che si terrà lunedì 17 febbraio. Ci siamo conseguentemente aggiornati a mercoledì 19 febbraio alle ore 14, chiedendo contestualmente la consegna di diversa documentazione tra cui i bilanci degli ultimi cinque anni con relative relazioni di gestione nonché i sistemi tariffari in vigore nelle sei Regioni in cui opera «La Nostra Famiglia». Sino a quella data, fermo restando l’evidenza della vertenza, fuori dalle strutture rimarranno bandiere e cartelli, in attesa di risposta alla nostra richiesta, manteniamo alta l’attenzione.

 

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