Consegnata la Costituzione ai neo diciottenni lecchesi

Il discorso del padre costituente Piero Calamandrei: "Ragazzi non cadete nell'indifferentismo alla politica"

Consegnata la Costituzione ai neo diciottenni lecchesi
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La Festa dello Studente che ha tenuto banco questo pomeriggio in piazza Garibaldi a Lecco ha ospitato anche la tradizionale consegna della Costituzione italiana ai neo diciottenni da parte del sindaco Virginio Brivio, nell'occasione affiancato dagli assessori Simona Piazza, Clara Fusi, Roberto Nigriello e dai consiglieri Alberto Anghileri e Monica Coti Zelati.

In 22 a ritirare la Costituzione

"Questo non è un momento retorico" ha esordito il primo cittadino. Circa quattrocento gli inviti alla cerimonia inviati a Palazzo Bovara, ventidue i ragazzi che hanno risposto presentandosi per partecipare. Sono: Chiara Invernizzi, Silvia Balossi, Daniele Colombo, Filippo Sironi, Brayan Escobar, Anna Lombardo, Arianna Arnaboldi, Cecilia Firzi, Sara Dragone, Nicolò Carenini, Caterina Noseda, Giulia Balbiani, Beatrice Angioletti, Michele Maggi, Cecilia Giardini, Irene Lombardi, Martina Lombardi, Valeria Francesca Bolis,  Silvia Gnecchi, Martina Mutti, Chiara Alde, Carlo Sala.

"L'indifferentismo politico"

Ai piedi del palco i ragazzi hanno letto i principali articoli della carta costituzionale. Poi la parola è passata all'assessore alla Cultura Simona Piazza, che ha citato un discorso del padre costituente Piero  Calamandrei agli studenti di cinquant'anni fa.

«La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé - le parole del vecchio Calamandrei - La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica. “La politica è una brutta cosa. Che me n’importa della politica?“. Quando sento fare questo discorso, mi viene sempre in mente quella vecchia storiellina che qualcheduno di voi conoscerà: di quei due emigranti, due contadini che traversano l’oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che c’era una gran burrasca con delle onde altissime, che il piroscafo oscillava. E allora questo contadino impaurito domanda ad un marinaio: «Ma siamo in pericolo?» E questo dice: «Se continua questo mare tra mezzora il bastimento affonda». Allora lui corre nella stiva a svegliare il compagno. Dice: «Beppe, Beppe, Beppe, se continua questo mare il bastimento affonda». Quello dice: «Che me ne importa? Unn’è mica mio! Questo è l’indifferentismo alla politica».

Cinquant'anni fa l'uomo sulla luna

Altro momento della cerimonia è stato l'ascolto dell'audio storico del primo allunaggio dell'uomo. Ai ragazzi è quindi stato fatto dono di un pieghevole con  il francobollo che celebra  quel traguardo raggiunto 50 anni fa, esattamente  il 20 luglio 1969 dagli astronauti li astronauti statunitensi Neil Armstrong e Buzz Aldrin. "Andare sulla luna è un sogno che si è avverato, il traguardo di un sogno raggiunto" ha detto Simona Piazza. "Ragazzi perseguite i vostri sogni, le vostre aspirazioni. Fatelo  per il bene della comunità. Imparate a farvi sentire" l'invito rivolto ai diciottenni.

Mario Stojanovic

 

 

 

 

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