Cervi pericolosi per gli automobilisti: al via i prelievi nel Lecchese

Coldiretti: "I cervi minacciano l’operatività delle imprese agricole e la l'incolumità pubblica, dato che – con l’incremento demografico della specie – aumenta anche il rischio di incidenti stradali".

Cervi pericolosi per gli automobilisti: al via i prelievi nel Lecchese
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Via al piano di prelievo dei cervi che partirà, per il momento, dall’areale, ovvero una zona abitata da una  specie, della Val Varrone. “Una notizia positiva” commenta il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi, in riferimento al progetto di contenimento del Comprensorio Alpino di Caccia “Alpi Lecchesi”.

 Cervi pericolosi per gli automobilisti: al via i prelievi nel Lecchese

“Anche negli ultimi giorni si sono ripetuti danni ai prati, nonché agli impianti di piccoli frutti” aggiunge Emanuele Bezzi, segretario di zona di Lecco e Merate. “La presenza del cervo sul territorio della Provincia di Lecco è oramai consolidata, e anche il Comprensorio Alpino rileva che la presenza della specie è in continuo aumento. Ciò provoca un dissesto nell’equilibrio della biodiversità, oltre a minacciare l’operatività delle imprese agricole e la stessa incolumità pubblica, dato che – con l’incremento demografico della specie – aumenta anche il rischio di incidenti stradali”.

 Danni all'agricoltura

Relativamente ai danni subiti dall’agricoltura, vanno annoverati continui danneggiamenti a vivai, ortive a pieno campo, frutteti, prati, colture di piccoli frutti e altro ancora: un problema che riguarda l’intero comprensorio delle due province.

Aumento dei cervi

L’incremento della specie è stato esponenziale: per il solo areale in oggetto, dal report del Comprensorio Alpino emerge chiaramente che, nel corso di 12 anni, si sia passati da una consistenza minima accertata di circa 40 cervi ad un valore superiore ai 300 individui, con valori più che sestuplicati.  “E parliamo di avvistamenti, non di presenze reali che sono, com’è possibile immaginare, di molto superiori” commenta Trezzi.“Come anche osservato dal Comprensorio, sicuramente in diverse zone il cervo ha raggiunto la capacità portante. In quelle aree dove, negli anni passati,  la presenza risultava sporadica dimostra oramai una presenza stabile. Prova delle dimensioni e della consistenza della popolazione sono i recenti e frequenti incidenti stradali che avvengono lungo la strada che percorre il fondovalle della Valsassina”.

 Il piano di prelievo

Da qui la proposta di un piano di prelievo, che comprenderà, a differenza di quanto accaduto negli ultimi anni, anche i maschi adulti, la cui presenza è in crescita in tutto l’areale.

“Lo stesso Comprensorio  - conclude Trezzi  - indica che i recenti incidenti stradali devono mettere in allarme rispetto ad eventi più gravi che potrebbero avvenire e non possiamo che condividere, preoccupati, questa osservazione. Bene intervenire, perché prima di tutto viene la sicurezza delle persone. E stiamo comunque parlando di una piccola parte del più complesso problema della fauna selvatica: la presenza più preoccupante è, infatti, quella dei cinghiali, che nelle due province si stanno moltiplicando in modo ancora maggiore. I pericoli sono gli stessi: danni all’agricoltura e alle persone: troppi incidenti stradali si sono verificati e tuttora si stanno verificando, ciò che serve è ristabilire il giusto equilibrio naturale”

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