Casinò Campione d'Italia i cittadini scrivono al Commissario per la riapertura urgente

"La riapertura serve per la tutela dei servizi essenziali e prioritari: ufficio postale, raccolta dei rifiuti e cura del suolo pubblico, diritto allo studio e scuola".

Casinò Campione d'Italia i cittadini scrivono al Commissario per la riapertura urgente
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I cittadini scrivono una lettera al Commissario Giorgio Zanzi per chiedere la riapertura urgente del Casinò di Campione.

Casinò Campione d’Italia i cittadini scrivono al Commissario per la riapertura urgente

Di seguito la lettera arrivata sulla scrivania del Commissario.

“Alcuni cittadini di Campione d’Italia hanno presentato all’attenzione del Commissario Dott. Giorgio Zanzi mercoledì 28 novembre 2018 una informativa e richiesta di assunzione provvedimenti in merito alle gravi problematiche in essere a Campione d’Italia. Premesso che la particolare situazione di Campione ha determinato nel tempo , attraverso convenzioni e accordi bilaterali, situazioni del tutto peculiari che escludono qualsiasi comparazione con altri comuni italiani, essendo l’exclave situazione di diritto internazionale, i campionesi chiedono al Commissario che si attivi con i Ministeri competenti per una riapertura urgente del Casinò (unica risorsa economica dell’exclave), per la tutela dei servizi essenziali e prioritari: ufficio postale, raccolta dei rifiuti e cura del suolo pubblico, diritto allo studio e scuola
materna, tutela dei lavoratori e dei pensionati, ammortizzatori sociali e trasporti pubblici, e non per ultimo, reclamano la garanzia di un adeguato numero di personale addetto alla pubblica amministrazione.
Tutti servizi che si teme verrebbero meno in questo momento di grande crisi economica. L’informativa è stata sottoscritta da un gruppo libero di cittadini ed è stata appoggiata in questi soli tre giorni con una lettera di adesione da più di 400 abitanti. Tante sono ancora le persone che vogliono sostenere questa iniziativa e che nei prossimi giorni depositeranno presso il protocollo del Comune la loro adesione.
I cittadini desiderano far valere i propri diritti e credono che il Commissario Dott. Giorgio Zanzi debba rappresentare il loro disagio nelle sedi opportune di Governo , e chiedono pertanto, dei provvedimenti atti a favorire l’attività occupazionale nell’ambito comunale a tutela della coesione sociale e al fine di scongiurare la disgregazione della comunità civile. Tutta la comunità campionese aspetta il prosieguo delle azioni preannunciate ai fini della rinascita di Campione d’Italia e ringrazia le Autorità Governative per ogni provvedimento finalizzato a risolvere le gravissime problematiche dell’exclave. C’è tanta speranza e fiducia per il voto della Camera sul decreto legge fiscale, che prevede agevolazioni fiscali e la nomina di un commissario straordinario che dovrebbe adoperarsi per la tanto attesa riapertura del casinò”.

I dipendenti contro i licenziamenti

Il Tar Lazio si esprimerà entro un paio di giorni sul ricorso presentato dai dipendenti comunali di Campione d’Italia contro il provvedimento dell’enclave, che lo scorso agosto ha sancito il licenziamento di 86 dei 102 lavoratori del Comune. Il ricorso, spiega Agipronews, è stato presentato a inizio ottobre per chiedere la sospensione della delibera basata sul decreto del Ministero dell’Interno del 10 aprile 2017. La norma in questione prevede che i comuni in stato di dissesto abbiano soltanto un dipendente ogni 150 abitanti, senza eccezioni: la quota di dipendenti comunali che spetta a Campione d’Italia sarebbe quindi di 16 persone.

Le contestazioni

Nella camera di consiglio di oggi i ricorrenti hanno però sostenuto che il decreto ministeriale non tiene conto della peculiarità del Comune di Campione e della sua collocazione geografica: con il taglio dei lavoratori, l’amministrazione non riuscirebbe ad assolvere le funzioni che oggi porta avanti in totale autonomia, dalla sanità all’istruzione. A essere contestati sono anche i criteri sulla cui base è stato individuato il personale da salvare e la scelta dell’Amministrazione di spingersi oltre la dichiarazione di eccedenza del personale in sovrannumero, per procedere – secondo i ricorrenti – a una vera e propria ridefinizione dell’organico dell’Ente. Vista l’assenza del Ministero dell’Interno, non costituito nel procedimento, i legali dei lavoratori hanno prospettato al Collegio della Prima sezione anche la sospensione “a tempo” del provvedimento, in attesa di un parere del Viminale sul particolare contesto di Campione.

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