Il corteo del 25 aprile a Calolziocorte tra le proteste FOTO

Presenti numerose associazioni cittadine che hanno deciso di dire "no" al provvedimento della Giunta calolziese in merito alla creazione di "zone rosse" per i centri di accoglienza dei migranti.

Il corteo del 25 aprile a Calolziocorte tra le proteste FOTO
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Il tradizionale corteo del 25 aprile a Calolziocorte è stato "macchiato" dalle proteste per l'approvazione da parte della giunta calolziese di un apposito regolamento per la creazione di "zone rosse", in cui non possono essere aperti nuovi centri di accoglienza per i migranti.

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Il tradizionale corteo

Come tradizione, la Messa delle 8.30 ha aperto le celebrazioni del 25 aprile. Dopo la funzione, presieduta dall'arciprete di Calolziocorte don Gian Carlo Scarpellini e animata dal coro Ana dell'Adda di Calolziocorte, è partito dal sagrato della Chiesa Arcipresbiterale il tradizionale corteo, che poi si è snodato lungo le vie del paese sulle note del corpo musicale Gaetano Donizetti.

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Un corteo contro le "zone rosse" per i centri di accoglienza dei migranti

Come d'aspettative non sono mancati i momenti di protesta durante il tradizionale corteo del 25 aprile a Calolziocorte. Presenti numerose associazioni cittadine che hanno deciso di dire "no" al provvedimento della Giunta calolziese in merito alla creazione di "zone rosse" per i centri di accoglienza dei migranti. Tanti striscioni e cartelli per una protesta sempre civile.

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Il sindaco Ghezzi: "Libertà bene più grande e prezioso"

"Rievocando ciò che d'importante fu la resistenza, non dobbiamo cedere alla tentazione di considerare questo giorno come uno stanco rituale o peggio un occasione di contrapposizione - ha commentato il sindaco calolziese Marco Ghezzi - Oggi, purtroppo, non si medita più, si passa subito a tirare le conclusioni e viene a mancare il dialogo, alzando muri e barriere tra le persone, soprattutto quelle culturali, le più profonde. E allora fermiamoci un attimo, cercando di risvegliare nelle persone un pensiero di ammirazione e riconoscenza per chi  ha lottato per la liberazione e ha donato la propria vita per ciò a cui credeva fermamente. Oggi questo ci deve essere d'esempio per non dimenticare e soprattutto perché con queste persone abbiamo un grande debito di riconoscenza per questo che dobbiamo mantenere vivo il ricordo di quanto hanno fatto con straordinario coraggio per la nostra libertà, che è il bene più grande e prezioso da conservare nel modo più puro".

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Domenico Alvaro dell'Ampi: "Difendiamo la Costituzione"

"Questo è un momento importante per rammentare a tutti che il valore dell'esperienza partigiana consistente nel prendere in mano il proprio destino, innanzi alla situazione tragica in cui l'occupazione nazista aveva posto agli Italiani - ha detto il rappresentante dell'Ampi, Domenico Alvaro - L'insegnamento più grande della Resistenza è dunque quello che nella vita, si può e si deve scegliere da che parte stare, anche quando tutto sembra perduto. Anche oggi conosciamo bene i pericoli di nuovi fascismi, ma il grande frutto della Resistenza è stata la Costituzione della Repubblica Italiana, che purtroppo in questi decenni è stata continuamente oggetto di attacchi e tentativi di stravolgimento... Dobbiamo difenderla e soprattutto attualizzarla, anche nelle parti che toccano i temi degli stranieri, dell'accoglienza e della solidarietà".

A cura di Mario Stojanovic

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