Al Pirellone una sala intitolata a Ettore Albertoni

Nei suoi molteplici incarichi pubblici ha rivestito anche  quello di consigliere comunale a Lecco

Al Pirellone una sala intitolata a Ettore Albertoni
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E’ stata intitolata a Ettore Adalberto Albertoni, scomparso a 82 anni lo scorso 4 luglio, la sala al 25° piano di Palazzo Pirelli dove si tengono le riunioni dei Presidenti dei Gruppi consiliari e dove vengono ricevute le delegazioni internazionali. Albertoni nei suoi molteplici incarichi pubblici ha rivestito anche  quello di consigliere comunale a Lecco e ha contribuito in particolare, con l’impegno nel suo ruolo di Assessore Regionale, ad implementare la crescita e le attività culturali nel territorio lecchese.

 

Al Pirellone una sala intitolata a Ettore Albertoni

La cerimonia si è tenuta oggi durante la pausa dei lavori consiliari, dopo che l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale lombardo aveva accolto la richiesta del Consigliere regionale Alessandro Corbetta (Lega).
“E’ stato uno dei veri padri e promotori del percorso lombardo verso l’autonomia –ha sottolineato il Presidente Alessandro Fermi- e credo pertanto doverosa la decisione di intitolargli una delle sale più importanti di Palazzo Pirelli, quella che a pieno titolo possiamo definire come la sala della democrazia e del dialogo, dove i capigruppo si confrontano e concordano la programmazione dei lavori consiliari. Uomo profondamente legato al suo territorio e di straordinaria cultura, a pieno titolo può essere annoverato tra i padri storici della nostra regione e la sua eredità istituzionale è oggi per tutti noi un riferimento importante. Fu durante la presidenza di Albertoni che venne approvato il nuovo Statuto d’autonomia della nostra Regione –ha aggiunto ancora Alessandro Fermi- e fu grazie alla sua azione che Regione Lombardia e il Consiglio regionale avviarono il confronto con il Governo nazionale per richiedere maggiore autonomia, approvando il 3 aprile 2007 la prima Risoluzione che sulla base dell’art.116 terzo comma della Costituzione chiedeva di avviare il confronto con lo Stato per sottoscrivere un’intesa che avrebbe dovuto riguardare 18 ambiti differenti”.

La targa

Alla cerimonia di scopertura della targa sono intervenuti anche il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, i Vice Presidenti del Consiglio Francesca Brianza Carlo Borghetti, il Consigliere Segretario Dario Violi, gli Assessori regionali Stefano Bolognini Raffaele Cattaneo e il Sottosegretario Fabrizio Turba.
A scoprire la targa dedicata a Ettore Albertoni è stata la sorella Valeria, che, con evidente commozione, ha ricordato come suo fratello fosse “un uomo del dialogo, che cercava sempre di approfondire, comprendere e conoscere le istanze degli altri, facendo di concetti come quelli di popolo, identità e territorio il cardine del suo credo e della azione politica”.
Una testimonianza è stata portata da Mauro Caprani, Sindaco di Barni, località a cui Albertoni era molto affezionato, che ha sottolineato come “Albertoni fosse uno dei pochi uomini politici che, quando prometteva, poi puntualmente manteneva e faceva sempre”. Alessandro Corbetta ha quindi evidenziato come “questa intitolazione sia un giusto riconoscimento a un grande federalista e padre nobile della Lombardia, come Gianfranco Miglio e Carlo Cattaneo”.

Padre spirituale dell'autonomia

Componente del Consiglio superiore della Magistratura, tra i tanti incarichi ricoperti da Attore Albertoni anche quello di componente del Consiglio di Amministrazione della RAI e di Assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia. Laureato in Giurisprudenza, Albertoni è stato professore ordinario di Storia delle Politiche e avvocato civilista e d’impresa. Nei suoi scritti ha più volte affrontato i temi dell'organizzazione autonomistica e federale dello Stato svolgendo diversi studi in particolare su uno dei padri del federalismo, Carlo Cattaneo. Albertoni è stato inoltre direttore dell’Istituto giuridico della facoltà di Scienze Politiche dell’Università Statale di Milano e decano della facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi dell’Insubria.

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