Aerosol ancora chiusa, Sindacati: "Proprietà non onora gli impegni"

Mancano i nulla osta sulla sicurezza. "La ragione è legata alla mancanza di liquidità".

Aerosol ancora chiusa, Sindacati: "Proprietà non onora gli impegni"
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«La situazione in Aerosol Service Italiana continua a peggiorare». Ad affermarlo, attraverso un comunicato ufficiale diramato ieri, giovedì scorso 1° maggio, sono i sindacati Filctem, Femca e Uiltec Lecco.

La produzione di Aerosol non è ripartita

Una presa d’atto satura di diffidenza, ben lontana dal pur cauto ottimismo manifestato a conclusione del tavolo provinciale che il 14 febbraio scorso aveva convocato  la proprietà della storica azienda valmadrerese. «La produzione non può riprendere a causa della mancata sistemazione di tutte le prescrizioni ricevute dall’Arpa e dai Vigili del Fuoco» fanno sapere ora i sindacati.

La ripresa era stata annunciata per il 26 febbraio. Ma fin dalla settimana prima era stato evidente che così non sarebbe stato. Sembrava uno slittamento per cavilli burocratici. A quanto pare non era così. «La ragione è legata alla mancanza di liquidità. La stessa che ha portato i dipendenti ad essere in arretrato con oggi di cinque mesi di stipendio» accusano i Sindacati.

"Bartoli non sta rispettando gli impegni"

«In questo senso l’impegno più importante assunto dall’amministratore unico di Aerosol, Giovanni Bartoli, al tavolo di crisi istituzionale presso la Provincia di Lecco, ad oggi non risulta essere stato rispettato. Bartoli si era impegnato a sottoscrivere un aumento di capitale necessario per consentire la ripresa della produzione. Invece quei soldi (mezzo milione di euro) al momento non sono ancora arrivati» denunciano Filctem, Femca e Uiltec Lecco.

Lo spettro del fallimento

«A questo punto i lavoratori e le organizzazioni sindacali ritengono che l’unica strada percorribile alternativa al fallimento della società sia consentire a chi è realmente intenzionato a portare avanti l’attività industriale (e non a speculare) di rilevare questa attività che può essere ancora importante e redditizia. E’ del tutto evidente che qualora l’atteggiamento della proprietà e di Bartoli siano di chiusura a questa possibilità, la risposta dei lavoratori sarà durissima e nessuna strada possibile, legale e contrattuale, verrà esclusa».

Incontro giovedì 8

In prospettiva vi è un prossimo incontro in Provincia, già fissato per giovedì 8 marzo. Servirà a misurare i passi fin qui compiuti a fronte degli impegni presi. Finora soltanto il primo risulta onorato: il pagamento di una delle mensilità di cui i 66 lavoratori dell’azienda farmaceutica sono in credito, la quattordicesima. Bartoli aveva detto che il secondo stipendio arretrato sarebbe stato versato quindici giorni dopo la ripresa della produzione. Questa doveva appunto avvenire il 26 marzo, ma siamo già in ritardo di una settimana".

 

 

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