La Resegup raccontata da uno dei 1200 eroi

Una faticaccia tra sudore, crampi e lacrime, ma la bellezza della manifestazione e il calore del pubblico ripagano di tutto

La Resegup raccontata da uno dei 1200 eroi
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Definirla una corsa è decisamente riduttivo. La Resegup, la manifestazione sportiva andata in scena sabato con 1200 atleti al via (clicca qui per foto e video dei vincitori) è stata una festa per l'intera città che si è stretta intorno ai suoi eroi. E uno di questi, Riccardo Castelnuovo, ha voluto condividere con tutti i lettori del Giornale di Lecco la sua esperienza.

La Resegup raccontata da uno dei 1200 eroi

Ecco qua di nuovo a tracciare delle considerazioni su questa mia quinta (e ultima) Resegup; mi piacerebbe dirvi che è andato tutto alla grande come programmato nella testa, ma invece non è stato affatto così....direi che calvario possa essere la parola adatta per descrivere la corsa al Resegone di ieri....ma partiamo con ordine...3 2 1 via......che spettacolo via Cavour inondata da tanto colore, e da tanta gente che presumo pensi solo ad una cosa “questi sono veramente dei pazzi”....ma noi non siamo pazzi siamo resegupper!

Parto piano, ho ben in mente una tabella da seguire, non mi faccio prendere dalla foga, non devo vincere ma arrivare possibilmente nel tempo che so di poter fare....ma alla ResegUP qualcosa che può andare storto è dietro ad ogni angolo...Madonna di Lourdes con tanta gente, poi eccoci a Malnago con Cine e la sua crew, spettacolo, già qui qualcosina non andava.....ma mi dico passerà vedrai, cercando di ingannare la mia testa che invece conosce bene le sensazione che il corpo gli trasmette. Alla Stoppani passo in poco più di un ora, ma poi dai lì fino in vetta è stato solo una sofferenza e una lotta per non ritirarsi.....primi crampi, la pioggia, la tremenda fatica a muovere un piede dopo l'altro....l’angelo custode incontrato poco prima dell'Azzoni mi dà la forza di proseguire ed arrivare in vetta....sono uno straccio, 2 ore e 40, mai salito così piano, mi fermo 3 minuti, riordino le idee e do tempo alle mie gambe di riprendersi, si perché è adesso che viene il bello, 11 km di discesa, il Giuff e la sponda soprattutto...Saluto Barbara e Lorenzo, devo confessarvi che c’è voluto un po’ per riconoscervi...e iniziò la discesa verso le forbesette, tutto sommato fatta benino corrichiando, ma poi boom, la luce si è spenta o meglio i crampi hanno preso il sopravvento...al Giuff penso di avere avuto delle allucinazioni, arrivo trascinandomi in Erna, e sinceramente lì ho tentennato parecchio....le gambe andavano verso la funivia ma invece la mia testa mi ha portato nella direzione opposta verso la discesa della sponda, uno scivolo di palta....mi raggiunge Andrea, grandissimo,inizio e vai con la caduta, per fortuna senza conseguenze, terminata la sponda rieccomi alla Stoppani dove trovo Luca che mi incoraggia, bevo qualcosa, riprendo la discesa, qualcuno mi dice “dai che è finita”..sorrido....finita....né manca ancora di strada da fare, forse la più dura....da Costa a Deviscio non trovo nessuno, ribiombo a Malnago, chiedo a Cine se mi da un passaggio in moto, cerco di scherzare per non piangere dal dolore, ultimi km fatti camminando, arrivo in Corso Matteotti e mi dico che è fatta, non so se ne è valsa la pena, poi scendo i gradini che danno su Piazza Cermenati e trovo ancora tanta gente ad applaudire, e allora per un momento sono felice nonostante le 5 ore e 28 minuti. Nonostante tutto, grazie #resegup.

 

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