Don Sergio Massironi: "Avete ucciso il Duomo"

Don Sergio Massironi ha pubblicato sul suo blog una dura critica all'ingresso a pagamento del Duomo

Don Sergio Massironi: "Avete ucciso il Duomo"
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Si è scagliato contro l'ingresso a pagamento nel Duomo di Milano

Il Duomo ucciso

Don Sergio Massironi, nato a Lecco e cresciuto a Merate (è figlio del sindaco Andrea Massironi) dalle pagine del suo blog ha contestato l'entrata a pagamento nel Duomo di Milano. Si chiede don Sergio: "Si può chiamarlo ancora “chiesa madre di tutti i fedeli ambrosiani”? Per secoli il nostro Duomo, costruito con la fatica, il sudore e il sangue da generazioni di milanesi di ogni estrazione e provenienza, è stato il cuore della metropoli.  Il fulcro della sua vita non solo religiosa ma anche civile, in osmosi libera e permanente con il flusso di folla della piazza e delle arterie di comunicazione che si diramano verso tutta l’arcidiocesi".

San Carlo murò una porta laterale

Aggiunge il sacerdote: "San Carlo ne murò una porta laterale, per impedire il più breve passaggio di merci e di animali e così custodire il raccoglimento orante nel massimo tempio cittadino".  Però : "In tempi di nuova evangelizzazione, in cui Francesco  parla instancabilmente di missione, di accoglienza e di ospitalità, un’improvvida scelta ha mutato il Duomo in un museo. Infatti si è ceduto alle ragioni economiche a discapito di quelle religiose e simboliche. Insomma è stata trasformata  quella che era una cattedrale viva, sempre abitata da persone alla ricerca di riposo, di contemplazione e di bellezza, in un gettonatissimo “monumento”. Per di più in maniera bugiarda, annunciando che il biglietto sarebbe durato solo per il periodo di Expo, come se ci si potesse giocare impunemente della buona fede e della memoria dei milanesi".

Ai fedeli lasciata solo una striscia di Duomo

"Una striscia, è vero, è lasciata ai fedeli: per accedere a qualche altare e alla cappella per le confessioni e le Messe, a salvare almeno il pudore. Oltre le transenne, però, il Duomo è appannaggio delle sole orde di turisti, anche in passato presenti, ma con la discrezione di chi in punta di piedi si inoltra in una casa abitata e osserva e assorbe qualcosa della santità del luogo, visibile nel raccoglimento di chi prega. Le navate centrali erano santuario, quelle laterali fluire di un popolo variopinto e ammirato: una sintesi formidabile del rapporto tra Chiesa e contemporaneità".

La proposta di don Sergio

"Dal 2015, invece, di giorno si paga per entrare, data la scarsità di fondi che ne minaccia il mantenimento; di notte gli sponsor non badano a spese, pur di offrire all’esterno un grazioso spettacolo. Perché non chiedere a questi mecenate di intervenire a consentire il libero ingresso diurno di tutti? Perché non rendere ogni terza domenica di ottobre, festa della Dedicazione, cornice di una grande e popolare raccolta fondi per il Duomo, che coinvolga tutti gli strati di una società civile vivace e ancora significativamente “ambrosiana”?".

 

Ampio servizio sul Giornale di Lecco in edicola domani, lunedì 16 ottobre.

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