Asilo Gina Manzoni si interroga sul futuro

La scuola materna di Maggio invita la popolazione a un confronto giovedì sera

Asilo Gina Manzoni si interroga sul futuro
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L'Asilo Gina Manzoni di Maggio si interroga sul suo futuro. A fronte di iscrizioni sempre meno numerose e di spese che rimangono molto alte. Lo farà in un incontro pubblico organizzato per giovedì 23 novembre alle 20.30 alla scuola dell'infanzia.

Asilo Gina Manzoni a confronto con le famiglie

Era il 1919 quando Gina Manzoni, nel suo testamento, disse che intendeva lasciare alla popolazione di Maggio il villino costruito a ridosso della chiesa. Lo scopo era chiaro, l’asilo da lei istituito pochi anni addietro nell’edificio appositamente costruito a ridosso della Chiesa doveva rimanere tale e continuare a vivere, raccogliendo al suo interno le grida festanti dei bambini della piccola comunità valsassinese. Sono trascorsi quasi cento anni dal quel testamento, ed ora l’asilo è ad una svolta. Le ragioni sono semplici. Il trend delle iscrizioni degli ultimi anni è diminuito, perché il comune di Cremeno (e per contro la comunità di Maggio) è cambiato: attualmente la maggior parte della popolazione residente è formata da single, le famiglie sono poche e con pochi figli, molte mamme lavorano lontano dal paese e la scelta dell’asilo dipende spesso da un nuovo modo di organizzare i ritmi familiari. Di fronte a questo nuovo scenario, ha senso che il servizio offerto dall’Ente debba continuare, quando i bambini sono pochi ma le spese no? Ha senso che il servizio offerto dall’Ente sia dentro le mura di una struttura comunque onerosa?

Una storia lunga un secolo

Il fabbricato ha oltre cent’anni, è stato oggetto di migliorie costanti nel corso del tempo grazie a innumerevoli donazioni. Tra tutte, meritano di essere ricordate quelle della signora Motta, oltre ai contributi ricevuti annualmente dal Comune e dallo Stato, e a quelli dei soci. Tuttavia a distanza di cento anni, gli interventi richiesti sono tanti e tali da non poter essere decisi dal solo Consiglio e dall’Assemblea dei soci che, a conti fatti, è rappresentata da 21 persone affezionate per tradizione all’Ente. L’elemento paradossale di tutta la vicenda è che l’asilo, in quanto ente morale, è legato alle decisioni prese dai soci, che sono state sempre in linea con le esigenze della comunità in cui è nato nel ‘900: di fronte ad una comunità mutata, può il fabbricato continuare ad ospitare questo servizio?

Parla Gianfranco Locatelli

“Il nostro intento non è quello di scaricare sui soci e sulla popolazione i costi di eventuali ristrutturazioni o interventi straordinari – ci tiene a precisare Gianfranco Locatelli, presidente della Commissione – ma semplicemente di portare a conoscenza degli abitanti di Maggio la realtà del nostro asilo, renderli partecipi dello straordinario dono ricevuto da Gina Manzoni nel lontano 1919, condividere le finalità del nostro Ente con un paese che non ha più i connotati di 50 anni fa”. Chi vorrà partecipare all'incontro di giovedì sera avrà quindi modo di confrontarsi sul futuro dell'asilo. Una struttura che vanta una grande storia. Ma che oggi si trova invece a un bivio.

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